L’esperto risponde
I pitbull sono pericolosi? Le regole e la prevenzione: “L’adozione consapevole è il primo strumento contro morsi e abbandoni”
Cronaca - di Rossella Grasso
“Nella letteratura scientifica non esiste nessun cane aggressivo per razza”. Ne è convinta Anna Cestaro, medico veterinario esperto in comportamento animale, dell’Asl Napoli 1 Centro. Dopo la drammatica vicenda di Eboli, dove un bambino è morto azzannato da due pitbull, viene in mente una domanda: di chi è la colpa? Si poteva fare qualcosa per evitare questa e altre tragedie simili che vedono protagonisti cani? Una normativa c’è ma prima di ogni altra cosa, secondo la dottoressa Cestaro, è fondamentale un’altra questione: “L’adozione consapevole è il primo strumento di prevenzione contro morsi e abbandoni”
Le regole e le responsabilità dei padroni dei cani
Il dramma avvenuto a Eboli non è l’unico caso di cronaca in cui un cane morde un uomo, o peggio un bambino. In questi casi di chi è la responsabilità? “A livello nazionale c’è una ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica da aggressione dei cani – ha spiegato Cestaro – Al primo punto c’è scritto che il proprietario del cane è responsabile del benessere del suo animale, del controllo e della conduzione. Pertanto ne risponde civilmente e penalmente”.
Nell’ordinanza ci sono espresse le regole e gli obblighi per prevenire eventuali aggressioni. Regole come usare un guinzaglio di un metro e mezzo, far indossare la museruola in caso di rischio, affidare il cane a persone che siano in grado di gestirlo e fare in modo che il cane si comporti bene. Regole che, se rispettate, possono essere utili per prevenire i rischi. “Ma oltre a questo è fondamentale che all’atto dell’adozione si sia consapevoli del cane che si sta scegliendo, motivazioni tipiche della razza, della taglia e dei rischi connesi”, sottolinea la dottoressa Cestaro.
“Obbligo di formazione solo per cani nell’elenco ‘a elevato rischio’”
Per chi decide di adottare un cane non ci sono corsi di formazione obbligatori. “Salvo il caso in cui il cane sia nell’elenco di quelli a elevato rischio – spiega la veterinaria – Le Asl, insieme ai comuni, organizzano corsi di formazione gratuita per tutti. La partecipazione è libera per chi possiede un cane, obbligatoria per chi possiede un cane che è stato iscritto nell’elenco di quelli a rischio elevato perché magari hanno già morso qualcuno. E’ una valutazione che fa il veterinario della Asl che lo caratterizza come ‘ elevato, medio o basso’ in base alla prognosi e al contesto in cui è avvenuto il morso. Ogni cane dell’elenco può essere sottoposto a misure restrittive, formative o riabilitative”.
I pitbull sono davvero pericolosi?
La dottoressa non ha dubbi: “In letteratura non esiste cane aggressivo per razza, ma tutto dipende dalla sua educazione”. E aggiunge: “Il pitbull non va etichettato come razza a prescindere aggressiva ma ha solo un potenziale relativo alla taglia, ma non tutti lo sanno”. La responsabilità, come dice anche l’ordinanza, è dell’umano, del proprietario del cane che deve sapere come farlo crescere bene e in modo non aggressivo, seguirlo sin da cucciolo ed educarlo in maniera serena. A fare la sostanziale differenza e a rendere pericoloso o meno un cane è la consapevolezza del suo padrone. “Una consapevolezza che bisogna avere al momento dell’adozione, per evitare che qualcuno si possa far male e che, una volta cresciuto e non più un tenero cucciolo, il cane venga abbandonato”.