Tragedia a Eboli: un bambino di 13 mesi è stato ucciso da due cani, due pitbull. Ferita anche la madre del neonato, che aveva provato a salvare il bambino dall’aggressione dei molossi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118. In corso i rilievi per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Eboli, agli ordini del capitano Greta Gentili.
La tragedia si è verificata questa mattina in località Campolongo, in provincia di Salerno. La famiglia è originaria dell’agro-nocerino. Non è chiaro se il bambino fosse da solo, in giardino, al momento dell’aggressione. Secondo la ricostruzione del Corriere del Mezzogiorno la donna sarebbe intervenuta quando si è resa conto dell’aggressione. È stata azzannata ripetutamente alle gambe nel tentativo di salvare il figlio. I pitbull le si sono rivoltati contro.
I due cani sono stati portati via dall’abitazione e trasferiti in un canile. Una delle ipotesi è che avrebbero scambiato il neonato per uno dei pupazzi che si usano per farli giocare. O che avrebbero preso il piccolo per un elemento estraneo al nucleo familiare. Possibile che adesso vengano abbattuti: la soppressione è infatti prevista nei casi di grave malattia, patologie incurabili e pericolosità. In quest’ultimo caso l’animale viene iscritto al “Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento” e la sua gestione affidata ai servizi veterinari delle Asl.
Quando i cani vengono abbattuti
L’ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini aveva cancellato la lista delle razze pericolose introdotta dall’ordinanza sulla “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani” firmata da Livia Turco tre anni prima, nel 2006, ed entrata in vigore nel 2007. La misura sottolineava come le aggressioni non possano essere attribuite a specifiche razze. Proprio l’ordinanza Turco aveva introdotto l’ipotesi di abbattimento dopo la valutazione di una commissione di medici e un percorso rieducativo. Un’altra opzione è il trasferimento in una struttura adeguata. I pitbull, mastiff e terrier, erano nella black lista stralciata. I pitbull di Eboli saranno presumibilmente tradotti in custodia giudiziale in un centro apposito.
La patente per i cani pericolosi
Lo scorso febbraio, dopo la morte del 39enne Paolo Pasqualini, sbranato da tre rottweiler nel bosco di Manziana, nella città metropolitana di Roma, si era riaperto il dibattito per introdurre una patente per i proprietari di razze di cani considerate più pericolose. “Bisogna avere una responsabilità, alcuni parlano di un patentino: io sarei favorevole – aveva commentato al Gr di Radio 1 il Zoologo Bruno Cignini – Che chi ha questi cani abbia una sorta di preparazione per poterli gestire. Il problema non è mai il cane, il problema è il proprietario”. Il Comune di Milano nel 2020 ha introdotto l’obbligo di conseguire un patentino per chiunque sia in possesso di un cane “speciale”, ovvero in grado di rappresentare un rischio maggiore per altri animali ed esseri umani.