75 indagati
Manifestano per Cospito, anarchici finiscono in manette
Danneggiamento, istigazione a delinquere, lesioni aggravate a pubblico ufficiale: le accuse per i partecipanti alla manifestazione del 4 marzo 2023 a sostegno dell’anarchico al 41bis in sciopero della fame.
Giustizia - di Frank Cimini
La pista anarchica è eterna. A Torino sono state emesse 18 misure cautelari tra arresti domiciliari e obblighi di dimora in relazione alla manifestazione a favore di Alfredo Cospito allora impegnato in un lunghissimo sciopero della fame.
Gli indagati sono 75, le accuse vanno dal danneggiamento all’istigazione a delinquere alle lesioni aggravate a pubblico ufficiale. La manifestazione è quella del 4 marzo del 2023. Tra le persone raggiunte dalla misura degli arresti domiciliari c’è Pasquale Valitutti detto Lello figura storica del movimento anarchico solitamente in testa ai cortei a bordo della carrozzina sulla quale è costretto per disabilità.
Valitutti è l’indagato più citato nell’ordinanza emessa dal gip Valentina Giuditta Soria che ha rigettato la misura dell’arresto in carcere chiesta dalla procura per diversi indagati. Pasquale Valitutti era in questura a Milano la notte tra il 14 e il 15 dicembre del 1969 accanto alla stanza del quarto piano dove veniva interrogato Giuseppe Pinelli poi volato giù in circostanze che formalmente la magistratura non ha mai chiarito.
Valitutti da testimone ha sempre detto che il commissario Luigi Calabresi non si allontanò mai dalla stanza dell’interrogatorio di Pinelli, fermato e trattenuto illegalmente per tre giorni in relazione alle indagini sulla strage di Piazza Fontana.
Secondo l’accusa nella manifestazione del 4 marzo 2023 “è stata evidenziata una organizzazione militare dell’area insurrezionalista con una precisa ripartizione di ruoli, con una copertura di un nucleo centrale che si rendeva responsabile delle azioni violente e poi con una copertura circolare che garantiva impunità”.
L’operazione fa registrare l’esultanza del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro perché “viene ribadito che la galassia anarchica è delinquenza. Cagionare 630mila euro di danni, manifestare con mazze e bombe carta non è libertà di pensiero ma illegalità diffusa che deve essere fermata anche con il carcere duro per l’ispiratore Cospito”.
Delmastro è sotto processo a Roma per violazione di segreto perché rivelò al collega deputato Giovanni Donzelli notizie e dettagli sulla detenzione di Cospito. Per Delmastro la manifestazione fu colpa dell’anarchico al 41bis.
Domani è fissata la Cassazione per i pacchi bomba di Fossano che in appello portarono alla condanna a 23 anni. Insomma Delmastro prepara l’udienza. Secondo un avvocato difensore invece gli arresti di ieri sembrano voler impedire al maggior numero di anarchici possibile la partecipazione al corteo del primo maggio.