Sono definitive le condanne a 23 anni e a 17 anni e 9 mesi di carcere per gli anarchici Alfredo Cospito e Anna Beniamino. E’ quanto deciso dalla Cassazione nell’ambito del processo per l’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006. I giudici della sesta sezione hanno rigettato i ricorsi della Procura Generale di Torino e delle difese così come sollecitato dal pg. Cospito è attualmente detenuto al regime del 41 bis nel carcere di Sassari.
La cassazione conferma la condanna per Cospito
Per l’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006 la Cassazione ha confermato la condanna per Alfredo Cospito a 23 anni di carcere. I giudici hanno ribadito anche la condanna per Anna Beniamino a 17 anni e 9 mesi. Le stesse condanne erano state decise dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino. In particolare gli ermellini hanno respinto il ricorso presentato dalla procura generale della Corte d’Appello di Torino e dichiarato inammissibili i ricorsi delle difese.
Nelle scorse settimane la Cassazione ha dichiarato inammissibile l’istanza presentata dai difensori di Cospito contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma che aveva confermato il carcere duro. Cospito ha già una condanna definitiva per l’attentato a Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo Nucleare, avvenuto nel 2012.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, nelle motivazioni della sentenza di Appello, i giudici di Torino scrissero che l’azione del 2006 fu “un grave atto terroristico” che però ebbe ripercussioni “modestissime”. Una “strage politica”, certo, ma senza vittime e senza grossi danni, e che quindi deve essere considerata di “lieve entità”. “L’azione – si legge – ha avuto una blanda ripercussione sulla compagine statale o, comunque, su una parte di essa (l’Arma dei carabinieri, ndr), e ha comportato un pericolo limitatissimo di una lesione alla personalità dello Stato e all’ordine democratico”.
A Roma, davanti ai giudici della sesta sezione penale, il sostituto pg Lori Perla aveva chiesto il rigetto del ricorso della procura generale di Torino, che sollecitava invece la pena dell’ergastolo con isolamento diurno per 12 mesi per l’anarchico detenuto al 41bis, e 27 anni e un mese per Beniamino. Per il pg di Cassazione, “il danno effettivamente realizzato” con l’attentato all’ex caserma “è stato di particolare tenuità. Appaiono quindi corrette le determinazioni poste nella sentenza impugnata”.
“Una condanna estremamente severa”
“La decisione della corte di Cassazione conferma quanto sostenuto dalle difese nel corso del giudizio di rinvio, ovvero che la pena dell’ergastolo con un anno di isolamento diurno invocato dalla procura generale di Torino rappresentava una richiesta sproporzionata e non sorretta da alcuna valida ragione giuridica”. Lo afferma Flavio Rossi Albertini, avvocato di Alfredo Cospito, dopo la sentenza della corte di Cassazione che ha confermato la condanna a 23 anni nei confronti dell’anarchico per la vicenda dell’attentato alla ex caserma dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, nel 2006. “Rimane comunque il rammarico per una condanna estremamente severa”, conclude.
Cospito resta al 41 bis
Per quanto riguarda il regime del carcere duro, sempre la Cassazione, il 20 marzo scorso aveva dichiarato inammissibile l’istanza presentata dai difensori dell’anarchico contro la decisione del tribunale di Sorveglianza di Roma che il 23 ottobre aveva confermato il 41 bis per Cospito. Resta dunque al 41 bis nel carcere di Sassari dove è rientrato a giugno, dopo aver trascorso oltre quattro mesi nel penitenziario di Opera: a Milano era infatti stato trasferito per motivi di salute scaturiti dallo sciopero della fame a cui l’anarchico si era sottoposto – dal 20 ottobre del 2022 al 19 aprile del 2023 – per protestate contro il regime del carcere duro.