Identificati dalla Digos
Cortei pro-Gaza, a Torino sette feriti
Momenti di frizione con le forze dell’ordine: 30 attivisti identificati e sette poliziotti contusi. I manifestanti hanno tentato di aggirare le forze dell’ordine che hanno utilizzato scudi e manganelli per respingere i giovani
Cronaca - di Redazione Web
“Fuori i sionisti dall’università”. Erano circa una cinquantina i militanti scesi in piazza ieri a Torino per contestare l’evento della Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli Esperti agricoli 2024 ospitata dal Politecnico di Torino con ministri e istituzioni.
Momenti di frizione con le forze dell’ordine: 30 attivisti identificati e sette poliziotti contusi. I manifestanti hanno tentato di aggirare le forze dell’ordine che hanno utilizzato scudi e manganelli per respingere i giovani, in corso Cairoli.
Oltre 30 persone sono state identificate dalla Digos tra cui militanti del centro sociale Askatasuna che hanno coordinato – secondo gli investigatori – i vari tentativi di sfondamento durante la mattinata.
I militanti si erano radunati a Palazzo Nuovo e attraversando le vie del centro sono diretti al Castello del Valentino, sede delle lauree in Architettura, dove era in corso la conferenza, con il rettore Stefano Corgnati, governatore del Piemonte Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo con i rappresentanti del governo: il vicepremier Antonio Tajani, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
In testa al corteo proprio uno striscione con la scritta “Fuori i sionisti dall’università: Bernini, Tajani, Lollobrigida non vi vogliamo”. “Oggi dobbiamo impedire che eventi come quelli al Valentino si verifichino – dicono i manifestanti – siamo qua contro la guerra all’Università”.
Circa una decina di giovani, al grido di ‘Free free Palestine’, hanno forzato il blocco di sicurezza. L’obiettivo era quello di entrare e chiedere di prendere posizione sulla guerra israelo-palestinese. Il gruppetto è stato bloccato prima dell’ingresso, ad eccezione di una ragazza che è riuscita ad entrare tenendo tra le mani una bandiera palestinese.
“Prendete posizione contro un genocidio contro il popolo palestinese e il popolo curdo”, ha gridato la ragazza che è riuscita ad entrare nel salone. “Non vogliono interrompere gli accordi con Israele e voi state qui a discutere mentre c’è gente che muore”.
Dopo qualche minuto, la ragazza è stata portata via con la forza dalla sala. Il gruppo di manifestanti si è quindi diretto verso l’uscita dell’edificio, ma è stato bloccato dagli agenti in assetto antisommossa, che ne ha impedito l’uscita in un primo momento. Dopo alcuni minuti di attesa senza particolari tensioni, le forze dell’ordine hanno lasciato uscire il gruppo di protesta.
La manifestante è stata poi portata fuori dall’aula. I ministri Tajani, Bernini, Lollobrigida e Pichetto Fratin, che ieri mattina avevano preso parte al convegno, avevano già lasciato l’edificio. «Solidarietà alle Forze dell’ordine per l’ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi», è stato il commento della premier Meloni.