Le proteste nelle Università americane degli studenti pro-Gaza continuano. Nella notte di martedì sono stati sgomberati i campus della Columbia e del New York City College dai manifestanti pro Gaza: sono circa 300 i manifestanti arrestati secondo quanto dichiarato dal sindaco di New York Eric Adams, che ha denunciato “un movimento per radicalizzare i giovani… non permetterà che questo accada”. Intanto il movimento studentesco di protesta si è allargato e scontri e arresti sono avvenuti anche in Florida e a Los Angeles. Più di mille studenti sono stati arrestati negli Stati Uniti dal 18 aprile, giorno di inizio delle proteste.
Cosa è successo alla Columbia: la polizia ha sgomberato l’Università entrando dalla finestra
Dopo ore di proteste degli studenti della Columbia University, la prestigiosa università di Manhattan a New York, contro la guerra nella Striscia di Gaza e il ruolo del governo statunitense, che sostiene fortemente Israele, la polizia in assetto antisommossa ha sgomberato i locali occupati. Da circa due settimane alcuni studenti si sono anche accampati nei cortili con le tende. L’intervento della polizia è stato richiesto dalla dirigenza dell’università e dalla presidente Nemat Shafik, che ha anche autorizzato una presenza della polizia nel campus fino al 17 maggio.
Martedì mattina un gruppo di studenti aveva occupato la Hamilton Hall, un edificio molto simbolico della università che già in passato era stato occupato dalle proteste contro la guerra in Vietnam del 1968. Il gruppo Columbia University Apartheid Divest (CUAD), che ha organizzato le proteste, aveva comunicato di voler proseguire l’occupazione fino a quando l’università non avesse esaudito tre richieste: smettere di sostenere Israele, annullare tutte le sanzioni disciplinari finora decise nei confronti degli studenti e migliorare la trasparenza finanziaria, soprattutto per quanto riguarda i legami con Israele. Così gli studenti si sono barricati all’interno della struttura.
La polizia per ore è rimasta bloccata all’esterno della struttura finchè non ha ottenuto l’autorizzazione con una lettera pubblica delle presidente in cui sosteneva che l’edificio fosse stato “vandalizzato e bloccato” e che queste occupazioni potessero attirare “manifestanti dall’esterno che costituirebbero un serio rischio per il campus”. Così durante la notte la polizia è entrata attraverso una finestra al primo piano. Gli studenti che avevano occupato l’edificio sono stati arrestati e secondo le autorità dell’università saranno espulsi dalla Columbia. Il blitz sarebbe avvenuto senza violenze o tensioni.
La protesta nelle Università Usa si allarga, arresti in Florida e a New Orleans
Dopo New York e Los Angeles, la protesta pro Gaza si allarga ad altri atenei. La polizia dell’Università della Florida del Sud (Usf) e le forze dell’ordine hanno disperso una protesta in atto nel campus, arrestando anche dieci manifestanti. È quanto si legge in un comunicato dell’ateneo citato dalla Cnn, secondo cui tra i 75 e i 100 manifestanti si sono riuniti nel campus inizialmente pacificamente, in seguito facendo resistenza al personale di sicurezza dell’università con oggetti contundenti. La polizia ha scoperto che uno degli arrestati aveva un’arma da fuoco nascosta.
A New Orleans, la polizia ha arrestato almeno 14 manifestanti che avevano preso parte ad un accampamento illegale nell’Università di Tulane. Tensioni si sono segnalate anche nel campus dell’Università dell’Arizona, a Tucson, dove pure la polizia è intervenuta sparando proiettili di gomma e spruzzando gas lacrimogeni nell’accampamento del campus, oltre ad effettuare diversi arresti.
Scontri in un campus di Los Angeles per proteste pro-Gaza
Scontri sono stati segnalati durante una protesta nel campus dell’Università della California, nell’ultima escalation di manifestazioni contro la guerra tra Israele e Hamas che si sono diffuse nei campus universitari di tutta la nazione. Lo riferiscono le tv americane. I tafferugli sono scoppiati quando un gruppo di attivisti pro-Israele si è presentato al campus con l’intenzione di rimuovere il raduno filo palestinese, secondo quanto riferisce la Tv americana Ktla.
“La polizia di Los Angeles ha risposto immediatamente alla richiesta di aiuto nel campus da parte delle autorità universitarie”, ha scritto su X un portavoce del sindaco della città Zach Seidl. Secondo le immagini mostrate dalla Cnn, i manifestanti si sono scontrati con bastoni; altri sono stati visti lanciare fuochi d’artificio o scagliare oggetti l’uno contro l’altro nel buio, illuminati da puntatori laser e torce elettriche.
A New York quasi 1100 manifestazioni dal 7 ottobre, 5 al giorno
Dal 7 ottobre, giorno del massacro di 1200 israeliani da parte della milizia palestinese di Hamas, e data di inizio del conflitto con Israele, a New York ci sono state più di 2400 manifestazioni di strada, quasi la metà delle quali, pari a 1100, legate direttamente alla guerra in Medio Oriente. Lo ha dichiarato il commissioner della polizia della Grande Mela, Edward Caban. Considerato che sono passati 207 giorni, significa che le manifestazioni pro-Gaza, pro e contro Israele, sono state in media cinque al giorno.