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Operaio di 46 anni muore nello zuccherificio di Brindisi, anche il padre morì sul lavoro: la strage continua

Lo zuccherificio di Brindisi dove è morto l’operaio

Lo zuccherificio di Brindisi dove è morto l'operaio

Nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda la strage della miniera di Ribolla, dove il 4 maggio 1954 ben 43 minatori persero la vita per le esplosioni di gas grisou che si verificarono all’interno delle gallerie della miniera nel Comune di Roccastrada, da Brindisi arriva l’ennesima notizia di un morto sul lavoro.

L’operaio morto allo zuccherificio di Brindisi

La vittima, Vincenzo Valente, 46enne di Latiano, era impegnato in alcuni lavori di manutenzione al nastro dell’impianto dello zuccherificio di Brindisi: qui, nella notte tra venerdì e sabato, l’operaio che lavorava per una ditta esterna sarebbe morto per una emorragia, il nastro gli ha infatti lacerato il braccio provocando una emorragia.

Sono stati gli stessi colleghi ad allertare i soccorsi ma all’arrivo del 118 per l’uomo non c’era più nulla da fare.

La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta ed è stato disposto il sequestro preventivo del nastro 6, l’impianto dove l’uomo è deceduto. Le indagini sono condotte dalla polizia. La salma di Valente si trova ora all’obitorio dell’ospedale Perrino di Brindisi.

La vittima, che non era sposata, aveva perso il padre in un incidente sul lavoro alcuni anni fa, col genitore deceduto cadendo da un albero. Si tratta della seconda morte bianca in Puglia negli ultimi cinque giorni, come ricorda l’edizione barese di Repubblica: il 30 aprile scorso un operaio è morto. sbalzato da un muletto alla periferia di Gioia del Colle, mentre lavorava all’interno di un’azienda metalmeccanica.

A ricordarlo anche il segretario generale della Uil Puglia Gianni Ricci e il coordinatore territoriale Uil di Brindisi Fabrizio Caliolo: “Due vittime sul lavoro in Puglia nel giro di pochi giorni, 17 dall’inizio dell’anno senza considerare quelle in itinere: cosa aspettano le istituzioni a intervenire in maniera decisa, severa, concreta per fermare questa strage?”.

Mattarella ricorda la strage di Ribolla

Come detto l’ennesima “morte bianca” arriva nel giorno in cui Mattarella, con un messaggio inviato al sindaco del Comune di Roccastrada, Francesco Limatola, ha ricordato la strage della miniera di Ribolla, “il più grande disastro minerario del dopoguerra in Italia”.

Morire sul lavoro, per il lavoro, fu il destino di quei minatori, vittime di una logica di sfruttamento che non poneva la salvaguardia della vita delle persone al centro delle attività di produzione. Onorare la loro memoria significa esprimere rispetto per il sacrificio e l’abnegazione di questi nostri concittadini che, negli anni difficili del dopoguerra, contribuivano alla ripresa e alla ricostruzione dell’Italia. Quel dolore che ha colpito una intera comunità – e ne fu testimonianza la partecipazione di decine di migliaia di persone ai funerali – è suonato monito per dare concreta attuazione ai principi che caratterizzano la nostra Costituzione, in particolare sul diritto al lavoro e sulle tutele sociali dei lavoratori, a partire dalla sicurezza“, sottolinea il Capo dello Stato nel suo messaggio.

Nella luttuosa ricorrenza, rivolgo il mio pensiero e la vicinanza della Repubblica ai familiari delle vittime della tragedia di Ribolla e di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro“, conclude Mattarella.