Il voto a giugno
Sondaggi politici elettorali: gli italiani bocciano il passaggio lira-euro, partiti e leader verso le Europee
A quasi un mese dall'apertura delle urne e a liste chiuse, gli orientamenti di voto degli italiani. A guidare nella scelta del voto è soprattutto la politica nazionale
News - di Redazione Web
Quello che è certo è che la maggior parte degli elettori voterà alle elezioni europee orientandosi a partire dalla politica nazionale. E d’altronde è più su quello – sugli equilibri interni, tra potere e coalizioni – che i partiti stanno conducendo la campagna a ormai poco più di un mese dalle urne e a liste ormai presentate. È quanto emerge dal sondaggio Quorum/YouTrend per SkyTg24 che vede una rimonta della Lega su Forza Italia e una bocciatura della moneta unica da parte degli italiani.
Il sondaggio su partiti alle europee
Partendo dai partiti: seconda settimana in flessione per Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, che perde lo 0,3% e scivola al 27,3%. È la seconda settimana in leggera perdita per il partito. Perde anche il Partito Democratico della segretaria Elly Schlein che scende al 20,5%. Segno negativo anche per il Movimento 5 Stelle, al 16%. Il Carroccio del segretario Matteo Salvini rimonta e pareggia i conti con l’alleanza Forza Italia – Noi Moderati, all’8,3%. Al 4,5% la lista Stati Uniti d’Europa.
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Al di sopra della soglia di sbarramento del 4% l’Alleanza Verdi Sinistra, al 4,4%. Quindi si scende sotto la tagliola europarlamentare: Azione è al 3,8%, la lista pacifista e ambientalista Pace Terra Dignità è all’1,9%, la lista Libertà, Sud chiama Nord è all’1,5%. La voce generica “un altro partito” raccoglie il 3,5%. Altissima la percentuale di astenuti e indecisi, al 39,5%. Rispetto alla rilevazione di fine aprile, tornano a salire i giudizi positivi nei confronti dell’esecutivo di centrodestra, del 2%, fino al 37%. Scendono quelli negativi al 56%.
Gli italiani e l’Europa
Gli intervistati hanno ammesso di essere guidati nel voto più dalla politica nazionale che da quella europea. Così ha risposto il 47%. Il 42% ha parlato di politica europea. Secondo gli intervistati, a livello europeo sono le forze europeiste secondo gli intervistati quelle che tutelano meglio gli interessi nazionali (38%, rispetto al 26% dell’opzione “sovranista”); in controtendenza gli elettori dei partiti di governo, che con forza sostengono siano i partiti sovranisti a fare meglio gli interessi dell’Italia. Per il 53% è negativo l’operato del governo Meloni a livello europeo, per il 37% è molto positivo.
Capitolo dell’indagine dedicato a un evergreen, un tema ancora al centro dei discorsi: il passaggio alla moneta unica. Dopo oltre vent’anni per il 52% degli italiani il passaggio è stato negativo, per il 39% il passaggio è stato positivo. Solo tra gli elettori del Pd (65%) il saldo dell’esperienza euro è da ritenersi positivo. Il giudizio più negativo è quello di chi vota M5S: il 31% ha scelto “solamente svantaggiosa”. Il 52% risponde comunque che risponderebbe per rimanere nell’euro a un eventuale referendum con una maggioranza dell’87% tra gli elettori del Pd.
La fiducia nei leader politici
Dei leader politici, il preferito degli italiani continua a essere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche se in flessione, al 62%. Segue la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in crescita perfino, al 36%. Salgono anche Giuseppe Conte, ex premier e “avvocato del popolo” leader del M5s, il neo segretario di Forza Italia e vice primo ministro e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Solo a questo punto, in perdita, compare Elly Schlein. Chiudono il listone Matteo Salvini, Carlo Calenda e Matteo Renzi.
Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 23 e il 26 Aprile 2024 su un campione di 803 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagate per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%.