"Minacce nucleari una follia"
Mattarella all’Onu: “No all’operazione a Rafah, serve il cessate il fuoco”
Politica - di Redazione Web
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un discorso di quasi un’ora all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è entrato nel vivo della crisi in Medio Oriente. “Mi unisco all’appello del segretario generale Guterres affinché siano evitate operazioni militari a Rafah per la drammaticità delle conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi – ha detto – Occorre poi considerare l’essenziale funzione svolta dall’agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Profughi palestinesi nel Vicino Oriente e di conseguenza l’importanza di continuare a finanziarla”.
“Iniziare un processo che ponga termine ai massacri”
Durante il suo discorso Mattarella ha ribadito che “occorre porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri, e conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione”.
“La Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa”
Mattarella nel suo intervento ha passato in rassegna le principali crisi internazionali spiegando la linea di politica estera del governo. Ha parlato con preoccupazione al rischio delle armi nucleari. “I due conflitti d’Ucraina e di Gaza hanno anche fatto riemergere – ha spiegato dal Palazzo di vetro – sinistre minacce di ricorso ad armamenti nucleari. Il quadro pattizio per il controllo degli arsenali nucleari è un patrimonio comune a tutti gli Stati. Violarlo, anche con semplici minacce, significa porre a rischio i destini dei popoli. Una responsabilità – ha sottolineato – che la Comunità internazionale non può lasciare senza conseguenze”.
“La Russia si è assunta la grande responsabilità, storica, di avere riportato la guerra nel cuore del continente europeo”, ha detto il capo dello Stato. “L’invasione russa dell’Ucraina, per altro, non è un mero conflitto regionale. Non foss’altro perché ad esserne protagonista è una potenza che ambisce a esercitare influenza e ruolo globali, che derivano dall’ineludibile responsabilità di essere membro permanente del Consiglio di Sicurezza e che nessuno intende ignorare”.
La soluzione alla guerra in Ucraina fondata su principi irrinunciabili
La ricerca di una soluzione pacifica e duratura della guerra in Ucraina, in cui è impegnata anche l’Italia, non deve consistere in “qualsiasi soluzione o, tantomeno, una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito, creando un precedente di grande pericolo per tutti — ha spiegato il presidente della Repubblica —. Non si tratta di dar vita a una composizione purchessia. La pace, per essere giusta, va fondata sui principi alti e irrinunciabili del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”.
Mattarella ha chiuso il discorso con le parole di un ex segretario generale, Kofi Annan: “le sfide globali hanno un elemento in comune, cioè non rispettano le frontiere e nei loro confronti anche lo Stato più forte si rivela impotente”.