L'appello di De Luca
Come sta Cateno De Luca dopo il malore, il leader di Libertà cerca medici: “Mi seguano in campagna elettorale”
Ormai dal 29 aprile è costretto in ospedale, nel reparto di Medicina del Policlinico di Messina, perché alle prese con una polmonite acuta. Lui, che definisce i comizi il suo “ossigeno”, è costretto da dieci giorni all’ossigenoterapia. Parliamo di Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e della lista “Libertà”, in corsa alle Europee raggruppando ben 19 tra partiti e movimenti: lo scorso 29 aprile mentre era sul palco di un comizio a Itala Scaletta, in provincia di Messina, è crollato colpito da malore.
Il malore di Cateno De Luca
De Luca che via social ha comunicato come giovedì 9 maggio potrebbe essere dimesso dai medici “se continuerò a rispondere così positivamente alle cure farmacologiche”, con l’obiettivo non facile di tornare ad occuparsi personalmente della campagna elettorale della lista Libertà, che deve tentare la complicata rincorsa al 4 per cento, la soglia minima per entrare nel Parlamento di Strasburgo.
“Scateno”, come viene chiamato il sindaco di Taormina (ex sindaco di Messina dal 2018 al 2022), al Corriere della Sera racconta di aver “ricominciato da poco a parlare, prima tossivo e basta”. Ora è invece in trattativa con i medici e con la moglie, Giusy Gregorio, per stilare la tabella di marcia del post-ricovero. “Cure domiciliari per altri 4-5 giorni – dice al quotidiano il leader di Sud chiama Nord -. Niente aerei e nessuno sbalzo di temperatura per evitare pericolose ricadute. Però il 15 maggio voglio ripartire assolutamente”.
Per questo, in vista del cruciale appuntamento dell’8 e 9 giugno, lancia un “appello” a medici e infermieri, ovviamente volontari: “A turno seguano su un camper in giro per la Sicilia e l’Italia meridionale, fino a Roma. Comizio conclusivo la sera del 6 giugno a Taormina. Ci sarò, anche con le flebo”, è la promessa di De Luca, che non vuole mollare la presa.
I sondaggi di Libertà e Cateno De Luca
Anche perché è convintissimo di riuscire in quella che sarebbe senz’altro una impresa, ovvero superare il 4 per cento. Secondo De Luca “Libertà prenderà il 4,2 per cento, fanno tutti gli schizzinosi ma poi ci copiano, Calenda, Renzi, Salvini. Il 2 marzo ho coniato lo slogan: Meno Europa, più Italia. Pochi giorni dopo per strada vedo un manifesto di Salvini sorridente con sotto la scritta: Più Italia, meno Europa. Che fantasia”.