È scomparsa a Roma, all’età di 87 anni, Giovanna Marini, la cantautrice regina indiscussa della canzone popolare e sociale italiana. Cresciuta nella capitale in una famiglia di musicisti, la “Joan Baez italiana” cominciò a muovere i suoi primi passi sul palco del leggendario Folkstudio di via Garibaldi a Trastevere negli anni ’60, lo stesso che battezzò Antonello Venditti e Francesco De Gregori ed ai grandi palchi preferiva le aule della scuola di musica che lei stessa aveva contribuito a fondare nel 1974, nel quartiere Testaccio Qui Marini ha cresciuto almeno cinque generazioni di musicisti.
Chi è Giovanna Marini
Giovanna Salviucci, questo il suo cognome, Marini era quello del marito (il fisico nucleare Pino Marini), oltre ad essere stata una grande interprete e musicista, è stata una straordinaria ricercatrice e studiosa della musica. Rimasta orfana di padre da giovanissima, Marini si è diplomata nel 1959 in chitarra classica presso il conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Il suo maestro è stato il massimo chitarrista classico di allora, lo spagnolo Andrés Segovia. Poi si è specializzata anche nell’uso del liuto. Su di lei hanno avuto molta influenza alcuni intellettuali e personaggi di spicco della letteratura italiana.
Giovanna Marini: la storia
Marini, è sempre stata mossa dal voler raccontare quella tradizione popolare orale italiana mai narrata prima. Per questo ha girato l’Italia in lungo in largo facendo ricerche e studi sui dialetti e le storie dei luoghi visitati. Il suo percorso le è valsa la cattedra di etnomusicologia presso l’Università di Paris VIII-Saint Denis di Parigi. Marini è stata anche autrice di moltissime colonne sonore sia per il cinema che per il teatro. Ha scritto dei libri e nell”Ignazio Macchiarella: Il canto necessario. Nota‘, ha detto di lei e le sue opere: “Le mie ballate, ma anche le opere per il quartetto, nascono dal desiderio di raccontare storie, di raccontare quello che mi succede e quello che vedo intorno a me. Un po’ alla maniera dei cantastorie. Ho sempre amato raccontare delle storie!“.