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Europee 2024: Viminale bocciato dal Consiglio di Stato. Vincono gli ‘Stati Uniti d’Europa’ della Lista Pannella: nessun rischio rinvio elezioni

Elezioni Europee: esclusa la lista Stati Uniti d’Europa con la Rosa nel Pugno. La Lista Pannella fa ricorso contro il Viminale

La partita è stata definitivamente chiusa dal Consiglio di Stato che non è dovuto nemmeno entrare nel merito della questione. Il ricorso presentato dall’Avvocatura generale dello Stato per conto del Ministero degli Interni è stato giudicato irricevibile perché fatto nei tempi sbagliati. Dunque, l’istanza del Viminale è stata bocciata e la Lista Pannella è uscita vincitrice da questa querelle politico-giudiziaria. Cosa accadrà adesso? Innanzitutto, la lista Stati Uniti d’Europa che ha come simbolo la Rosa nel Pugno è stata riammessa alle prossime elezioni Europee. In seguito, “valuteremo insieme ai rappresentanti legali della lista il dà farsi, su come ottenere il giusto risarcimento“, ha spiegato a l’Unità l’avvocato Giampaolo Catanzariti. Riavvolgiamo il nastro degli eventi e spieghiamo meglio i fatti.

Elezioni Europee 2024; Viminale bocciato dal Consiglio di Stato

Maurizio Turco, responsabile legale della Lista Pannella, lo scorso 21 aprile ha annunciato la presentazione della lista Stati Uniti d’Europa (con la Rosa nel Pugno), in vista dell’imminente sfida elettorale. Tre giorni dopo, gli uffici elettorali del Viminale hanno escluso lista e simbolo perché il nome avrebbe potuto confondere gli elettori. Il motivo? La presenza di un’altra lista che ha la stessa denominazione, quella di scopo’, gli Stati Uniti d’Europa di cui fanno parte +EuropaItalia Viva, il Partito Socialista ItalianoVoltClemente Mastella. A quel punto, lo scorso 26 aprile, la Lista Pannella ha presentato ricorso al Tar, così motivandolo: la lista e il simbolo, oltre ad essere stati presentati prima (cinque anni fa, nel 2019, in occasione delle ultime elezioni Europee), hanno una veste grafica del tutto differente rispetto agli altri. Lo scorso 6 maggio, il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato ragione alla Lista Pannella, riammettendone di fatto lista e simbolo in vista delle Europee che ci saranno i prossimi 8 e 9 giugno.

Elezioni Europee 2024: le due liste Stati Uniti d’Europa

Ma gli uffici elettorali del Ministero degli Interni, tramite l’Avvocatura dello Stato, hanno impugnato la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale ed hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato. Così motivandolo: riammettere lista e simbolo della Lista Pannella potrebbe causare un precedente pericoloso per tutte le future competizioni elettorali. In pratica, potrebbe capitare che siano presentate più liste che abbiano lo stesso nome ma una veste grafica differente. Inoltre, gli avvocati incaricati dal Viminale hanno evidenziato che tali decisioni sono di competenza dell’Amministrazione dell’Interno, che il termine di presentazione di liste e candidati è già scaduto (30 aprile e primo maggio) e che non sono previste deroghe, ovvero non ci saranno “riaperture della fase di deposito delle liste“.

Le ragioni della Lista Pannella in vista delle prossime elezioni Europee

Questo perché la macchina elettorale è strettamente legata ad ulteriori, “adempimenti amministrativi ed organizzativi, in parte riguardanti l’organizzazione del voto all’estero presso le sedi diplomatiche e consolari“. E sarebbe inimmaginabile, “determinare slittamenti procedurali“, poiché – secondo le leggi dell’Unione Europea – l’elezione dei futuri Europarlamentari, eletti nei singoli paesi membri, “deve concludersi entro il termine perentorio del 9 giugno 2024“. Insomma, visto che la Lista Pannella è riuscita a spuntarla anche dinanzi al Consiglio di Stato, potrebbe esserci il ‘rischio’ di un rinvio delle Europee. Ipotesi magari remota e poco probabile ma a quanto pare non impossibile. Tuttavia, tale scenario è stato scongiurato proprio dall’avvocato Catanzariti che ha difeso le istanze della Lista Pannella: “La legislazione europea impone che il voto per le elezioni dei deputati dell’Europarlamento si tenga i prossimi 8 e 9 giugno. Di conseguenza la nuova assemblea dovrà per legge configurarsi al termine della sfida elettorale. Ovvero dopo la chiusura delle urne, il prossimo 9 giugno“.

Il ricorso del Ministero degli Interni contro la decisione del Tar

Ma paradosso ha voluto che tale diatriba, oltre a mettere contro due organi istituzionali (ViminaleTar) ha visto commettere un errore nei tempi di procedura, non da chi è stato accusato di non aver fatto valere le proprie ragioni entro le date previste dalla legge (la Lista Pannella), ma proprio dall’Avvocatura di Stato, cioè dai rappresentanti di coloro che si sono appellati al Consiglio di Stato. “Qui ci sono due questioni evidenti – ha spiegato l’avvocato Catanzariti – C’è un principio legato al diritto, di fatto negato, alla Lista Pannella di informare i cittadini sulla propria proposta politica e ai cittadini stessi di essere informati. Poi c’è la questione politica, ovvero di una lista esclusa ingiustamente da una competizione elettorale e riammessa in condizioni assolutamente sfavorevoli. È ovvio che alla Lista Pannella spetterà un risarcimento, non solo e per forza da considerare in termini economici.

La vittoria della Lista Pannella: le parole dell’avvocato Catanzariti

Tra l’altro – ha continuato Catanzariti parliamo di una causa basata su ragioni abbastanza deboli. Sono i simboli, cioè l’insieme di testo e grafica, ad avere importanza per la scelta di un elettore. Quest’ultimo, come già spiegato dal Tar, non avrebbe mai corso il rischio di essere confuso. Si tratta di simboli completamente differenti in tutta la loro composizione. Faccio un esempio: i tanti simboli delle tante liste comuniste che nella storia elettorale italiana sono stati autorizzate nel presentarsi agli elettori, nonostante contenessero tutte la parola ‘comunista’ nel testo e la falce e martello come grafica. E voglio ricordare anche una vicenda passata – ha concluso Catanzarititempo fa la Cedu si è già pronunciata in favore della Lista Pannella perché palesemente esclusa dal dibattito pubblico. Dunque, ci siamo trovati di fronte ad una simile situazione dal finale altrettanto simile“.