Un altro colpo al cuore la perdita di Giovanna Marini, una memoria. Intensa di lotte, e una grande finezza musicale. Conosciuta a Spoleto nel ‘64, nel clima rovente al teatro Caio Melisso, quando le cantate di “Bella Ciao” risultavano inaudibili alle orecchie conformiste.
Mai una assenza di Giovanna dal campo della lotta. Questo lutto si somma ad altri lutti, e ne deriva un continuum disperato. Fra tanti e tante, gente delle ‘Compagnerìe’, dobbiamo esprimerci un cordoglio denso e pesante, che non si scioglie perché la cérémonie des adieux non ha termine… Trascegliamo per Giovanna, tra tanti simboli, una rosa rossa.