Il dietrofront
Vannacci fa retromarcia, il generale-candidato chiede scusa a Paola Egonu dopo la querela: “La stimo, è italianissima”
News - di Redazione
Roberto Vannacci deve fare marcia indietro. Il generale dell’esercito, candidato dalle Lega alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno in quella che appare la mossa della disperazione di Matteo Salvini, china il capo di fronte alla campionessa italiana del volley, Paola Egonu.
La querela di Paola Egonu contro Vannacci
Tutta colpa della querela depositata a Bergamo, e poi trasmessa a Lucca per competenza territoriale, che l’atleta della Vero Volley Milano e della Nazionale ha sporto contro il generale per le frasi riportate nel suo libro best-seller “Il mondo al contrario”, in particolare quelle sui “tratti somatici” dell’opposto 25enne in forza a Milano
La procura di Lucca aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo ma la difesa della campionessa si è opposta e il giudice ha fissato l’udienza per la discussione dell’opposizione il 14 giugno.
Vannacci si scusa con Paola Egonu
La lettera di Vannacci a Egonu è un tentativo di chiudere la vicenda. Il generale-candidato scrive nella missiva alla pallavolista italiana con origini nigeriane che “a seguito delle incomprensioni che si sono verificate dal momento della pubblicazione del mio libro ‘Il mondo al contrario’ è mia intenzione fornirle l’interpretazione autentica delle parole e delle espressioni da me usate nei suoi confronti”.
“Senza alcuna intenzione offensiva, ritengo che le diversità e le differenze di religione, di cultura, di origini, di etnia rappresentino una ricchezza per la società e non vadano travisate con la discriminazione. Non ho mai avuto dubbi sulla sua cittadinanza italiana e sono personalmente e convintamente fiero che lei rappresenti il nostro tricolore con la sua eccellenza sportiva ma questo non può celare visivamente la sua origine di cui, sono convinto, lei stessa vada fiera“, scrive Vannacci.
Ora, preoccupato per la querela, Egonu diventa “italianissima, è una italiana di cui andiamo orgogliosi: una persona che, per quanto di origini diverse, ha scelto di rappresentare il nostro paese e di aderire senza alcuna riserva agli ideali fondanti della nostra Repubblica assurgendone a simbolo e a rappresentante nel mondo agonistico”.
“La sua diversità – osserva ancora Vannacci -, rispetto alle evidenti caratteristiche somatiche della maggioranza della popolazione italiana, è una ricchezza, una risorsa, una peculiarità che la distingue e le fa onore. Spero, signora Egonu, di avere compiutamente esplicato il senso delle mie espressioni e mi rallegrerei se in futuro, a sua discrezione, fosse possibile un amichevole incontro tra noi che mi permetta di esprimerle a voce i miei più sinceri sentimenti di viva cordialità e chiederle un autografo“.
In una nota Vannacci sottolinea di aver ritenuto opportuno inviare la lettera aperta “al fine di illustrare, come peraltro già fatto innumerevoli volte durante moltissime interviste, il vero e genuino significato delle affermazioni che la riguardano e che sono contenute nel mio libro. Ecco allora la chiave di lettura originale, quella dell’autore, che spero possa cristallizzare definitivamente i miei pensieri. Mi auguro di avere anche l’opportunità di incontrare la signora Egonu, poiché la stimo come sportiva e come italiana e, se non altro, per avere anche la possibilità di chiedere un autografo“.