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Chi era Franca Nuti, “signora” del teatro e diva antifascista: musa del gotha drammaturgico italiano

Chi era Franca Nuti, “signora” del teatro e diva antifascista: musa del gotha drammaturgico italiano

“Credo che ognuno dovrebbe uscire dal teatro portandosi via qualcosa che noi attori gli abbiamo regalato, anche se non necessariamente la stessa cosa a tutti”.

Il  teatro piange la sua Signora. Se ne è andata all’età di 95 anni, la sera del 12 maggio, Franca Nuti, la Signora del teatro, insegnante, attrice e allo stesso tempo stabilmente su quel teatro che l’ha vista essere signora e regina, amata, venerata, applaudita e osannata interprete di oltre duecento commedie teatrali, musa e ispiratrice di un altro grande del teatro, ovvero il regista Luca Ronconi.

Franca nasce a Torino nel 1929, fin da piccolissima, grazie al padre, all’età di sette anni, inizia ad avere i primi contatti con il mondo del teatro, ed inizia a sviluppare un profondo amore per quell’ambiente.

Lascia Torino, si sposta a Milano, dove frequenterà l’Accademia dei filodrammatici e dove conseguirà il diploma nel 1954. Il suo debutto a teatro avviene con la compagnia Memo Benassi – Lilla Brignone- Gianni Santucci nell’Allodola di Jean Anouilh.

Fu diretta dai più grandi registi di teatro e non solo, da Franco Zeffirelli a Tino Buazzelli, Sandro Buolchi, calcando i palchi di teatri come Genova, Torino, Trieste, che l’hanno conosciuta, riconosciuta e consacrata come una delle grandissime dive ed interpreti del teatro italiano e non solo.

È sempre in questi anni che recita con Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer ne I sequestrati di Altona, dello scrittore e filosofo francese Jean Paul Sartre. Il 1970 è l’anno che la vede protagonista anche sul piccolo schermo con accanto accanto Ivo Garrani e Antonio Pierfederici, interpretando il Temporale di Strindberg, mentre cinque anni dopo, nel 1975, sarà protagonista nel cast dello sceneggiato televisivo Marco Visconti, insieme a Raf Vallone e Gabriele Lavia, diretto da Anton Giulio Majano.

Franca Nuti ha sempre alternato la sua attività di attrice con quella di insegnante. Inizia nel 1980 ad insegnare nell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico e anche alla Scuola civica Paolo Grassi a Milano.

Nel 1990 insegna, infine, nella scuola teatrale del regista Luca Ronconi, a Torino, mentre nel 1997 inizia la sua attività didattica teatrale alla scuola del Piccolo Teatro fondata da Giorgio Strehler.

Dotata di un talento straordinario, vanta nella sua carriera un repertorio che riprende i grandi della letteratura mondiale: porta in scena Le tre sorelle di Anton Cechov, John Gabriel Borkman di Henrik Ibsen, Donna di dolori di Patrizia Valduga.

Nel giugno del 2021, all’età di 92 anni, torna a recitare al Piccolo Teatro di Milano, con A German Life, interpretando in maniera magistrale e sconvolgente Brunhilde Pomsel, testimone oculare dell’orrore nazista, poiché fu la segretaria di Joseph Goebbels, gerarca nazista, fedele braccio destro di Adolf Hitler e ministro della propaganda nazista.

In questa interpretazione Franca, che aveva vissuto i bombardamenti e l’occupazione nazista, in un’intervista aveva dichiarato quanto questa interpretazione fosse per lei motivo di coinvolgimento storico ed emotivo, perché mai poteva dimenticare quell’orrore e mai avrebbe potuto dimenticare quanto il padre fosse andato in aiuto agli ebrei, di quanti ebrei era riuscito a coprire e salvare, di quanto la sua famiglia fosse antifascista e di quanto bisognasse combattere allora come oggi per qualunque forma di tirannia.

La passione, la estrema bravura e la capacità di entrare profondamente nella psicologia dei personaggi, introspezione psicologica nei personaggi da lei interpretati, sono stati questi i suoi marchi di fabbrica, marchi e qualità che l’hanno fatta amare dal pubblico e da chi l’ha diretta e che hanno consegnato alla storia del teatro e non solo, una attrice capace di entrare nei panni di più e qualunque personaggio.

Franca Nuti ci consegna l’arte di una donna che ha vissuto nel e per il teatro, l’arte di una donna che ha vissuto interpretando un ruolo sul palcoscenico e che come lei stessa diceva “avendo la speranza di lasciare qualcosa al pubblico quando torna a casa e magari non a tutti la stessa cosa”.

Ma non solo l’impegno a teatro come attrice e insegnante, Franca fu coinvolta profondamente in molti progetti culturali di una certa rilevanza, come il lavoro poetico di Giovanni Raboni. Ha ricevuto innumerevoli e meritatissimi premi, tra cui quattro premi Ubu, i premi Simoni, Flaiano, Duse.

È stata in teatro finché ha potuto, ha cercato in ogni modo, con la sua arte, la sua maestria, la sua grazia, il suo coinvolgimento emotivo e la sua passione, di dare e lasciare una traccia indelebile a questo mondo, a volte ritenuto quasi di secondo piano.

Ma il teatro è arte e se questa arte ha un volto femminile, beh questo è quello di Franca Nuti. Non Signora – forse abbiamo sbagliato a definirla così, perché un uomo non si definirebbe mai Signore del teatro: si userebbe l’appellativo Maestro. Ecco, il 12 maggio si è spenta all’età di 95 anni, Franca Nuti, Maestra del teatro.