Estrema destra riunita
Meloni torna “yo soy Giorgia”, l’intervento alla convention di Vox in Spagna: “Declino Ue colpa della sinistra”
Politica - di Redazione
Altro che “svolta moderata”, come da chiacchiere dei grandi giornali italiani, Corriere della Sera. In collegamento video con la convention di Madrid organizzata da Vox, il partito di estrema destra spagnolo di Santiago Abascal, nostalgico del franchismo, la premier Giorgia Meloni ribadisce gli slogan cari all’elettorato della Fiamma.
La presidente del Consiglio rispolvera a Madrid il catalogo dei temi di estrema destra che urlò, sempre dalla piazza spagnola, ai tempi di “Yo soy Giorgia” dell’ottobre 2021.
Le destre riunite da Vox in Spagna
L’occasione è “Europa Viva 24”, il tentativo di Abascal di riunire a Madrid le due estreme destre europee: quella dell’Ecr, i conservatori guidati a Strasburgo proprio da Meloni, e Identità e Democrazia, che in Italia hanno come rappresentate la Lega di Salvini.
Il “super ospite” internazionale è invece Javier Milei, il presidente argentino ultraliberista e di estrema destra diventato idolo dei conservatori europei e di presunti “liberali” anche di casa nostra.
A fare clamore però è il tentativo di avvicinamento tra la stessa Meloni e Marine Le Pen, leader del Rassemblement National che fa parte del gruppo di ID. “Ci sono punti in comune. Non è questione di persone ma di libertà, Meloni e Salvini hanno a cuore la libertà. Non c’è dubbio che ci siano delle convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa”, le sue parole che sembrano indicare la possibilità di un percorso politico comune.
L’intervento di Meloni a Madrid
L’intervento di Giorgia Meloni in videocollegamento è tutto all’attacco dell’attuale Commissione europea a guida Ursula von der Leyen, nonostante i rapporti ben più che amichevoli con la presidente della Commissione.
La premier parla di una legislatura europea 2019-2024 “contrassegnata da priorità e strategie sbagliate. Mentre altre forze politiche hanno sostenuto accordi innaturali con le sinistre, producendo l’imposizione dell’agenda verde e progressista, noi ci siamo sempre battuti, spesso soli, per una Europa diversa”.
Per Meloni l’Europa “è un continente stanco, sottomesso e anche un po’ viziato, che pensava di poter scambiare identità con ideologia, libertà con comodità, e oggi paga inevitabilmente il prezzo delle sue scelte. Ma non tutto è perduto”.
Le colpe, ovviamente, sono tutte della “sinistra europea, causa principale di questo declino”, che “ci accusa di voler distruggere l’Europa”. Secondo Meloni “ciò che la sinistra deve cercare di nascondere agli occhi dei cittadini è che sono stati loro, con le loro ricette folli, il loro centralismo ideologico, la loro mancanza di visione, i principali artefici dei fallimenti di questa Unione Europea, gigante burocratico che pretende di regolamentare tutti gli aspetti della nostra vita pur non riuscendo ancora a darsi una chiara missione geopolitica”.