5 giorni di lutto nazionale
Raisi è morto, il presidente iraniano scomparso nello schianto del suo elicottero: nessun superstite
Esteri - di Redazione
Ebrahim Raisi è morto. Il presidente dell’Iran, 63enne, non è sopravvissuto allo schianto dell’elicottero su cui viaggiava nel primo pomeriggio di domenica, quando il velivolo è precipitato probabilmente per il maltempo nei pressi di di Jolfa, città al confine con l’Azerbaigian, circa 600 chilometri a nord-ovest della capitale iraniana Teheran.
Raisi, dopo l’Ayatollah Ali Khamenei la seconda carica più importante della Repubblica Islamica, era reduce da un incontro con il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev, al confine tra i due Paesi, sulle rive del fiume Araks. I due presidenti avevano partecipato all’inaugurazione della diga Kyz-Kalasy: con Raisi a bordo dell’elicottero c’era anche il ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian, il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rahmati e il leader della preghiera di Tabriz del venerdì Mohammadali Al-Hashem. Il convoglio era formato da tre elicotteri, due dei quali sono arrivati a destinazione.
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Dopo la visita per l’inaugurazione della diga, Raisi era diretto nelle zone di confine nordorientali alla città di Tabriz, nella provincia dell’Azerbaigian orientale, dove doveva inaugurare una raffineria.
Le ricerche dell’elicottero
Dopo ore di ricerche, che hanno viste impegnate oltre 70 squadre di soccorso iraniane, aiutate anche da un elicottero con visore notturno inviato dal governo turco, intorno alle 4 del mattino di lunedì sono stati localizzati i resti carbonizzati dell’elicottero su cui viaggiava Raisi.
Poco dopo le sei la tv di Stato iraniana, preceduta da altri media di Teheran, ha dato la notizia ufficiale della morte del presidente Raisi, definendolo “martire del servizio” e precisando che saranno resi noti il luogo e l’ora della cerimonia funebre. Anche il vicepresidente iraniano Mohsen Mansouri ha confermato ufficialmente in un tweet la morte del presidente e della sua delegazione a seguito dello schianto dell’elicottero su cui viaggiavano.
L’agenzia di stampa statale iraniana Irna ha reso noto che il governo iraniano ha convocato oggi un “incontro urgente” in seguito all’annuncio della morte del presidente Raisi e del ministro degli Esteri Amirabdollahian.
Cosa succede ora in Iran
La morte di Raisi apre ora la partita della sua successione, lui che era considerato anche l’erede designato dell’85enne ayatollah Khamenei. In caso di morte improvvisa del presidente, la legge iraniana prevede che il potere venga trasferito al primo vicepresidente, che ora è Mohammad Mokhber, che assumerebbe l’incarico di presidente con l’approvazione del leader supremo, l’ayatollah Ali Khamenei.
Mokhber prenderebbe le redini del governo per 50 giorni, tempo necessario per andare alle elezioni per eleggere un nuovo presidente. Elezioni che di democratico hanno ben poco: nella corsa presidenziale gareggiano solo nomi approvati dall’ayatollah, senza alcuna possibilità dunque per l’opposizione al regime.
A provvedere alle nuove elezioni è un consiglio composto dal presidente dell’Assemblea consultiva islamica, dal capo del potere giudiziario e dal primo vicepresidente.
Il leader supremo Khamenei questa mattina ha nominato il primo vicepresidente Mohammad Mokhber presidente ad interim del paese dopo l’incidente in elicottero in cui è rimasto ucciso il presidente Ebrahim Raisi.
Khamenei ha anche annunciato nel messaggio cinque giorni di lutto: i funerali di Ebrahim Raisi si terranno domani a Tabriz.