No a gruppo comune in Ue
Le Pen (e Salvini) rompono il fronte dell’ultradestra in Europa: scaricati i “post-nazisti” di Alternative für Deutschland
Esteri - di Redazione
Uno dei due gruppi del Parlamento europeo di estrema destra, quello di Identità e Democrazia di cui fa parte anche la Lega di Matteo Salvini, si spacca clamorosamente a tre settimane dal fatidico voto per le Europee dell’8 e 9 giugno.
La fronda parte da Parigi, dal Rassemblement National di Marine Le Pen, che ha deciso di tagliare i ponti con i colleghi dell’ultradestra tedesca dell’AfD, i “post-nazisti” di Alternative für Deutschland.
L’intervista di Krah sulle SS
Tutta colpa di una intervista concessa a Repubblica lo scorso 18 maggio da Maximilian Krah, europarlamentare e spitzenkandidat di Identità e Democrazia, in cui ha sostenuto che “non dirò mai che chi aveva un’uniforme delle SS era automaticamente un criminale”.
Bisogna valutare individualmente le colpe. Alla fine della guerra c’erano quasi un milione di SS. Anche Gunter Grass era nelle Waffen-SS. I parenti di mia moglie erano tedeschi che vivevano in Ungheria, avevano la scelta se arruolarsi con l’esercito ungherese o con le SS. Se si fossero arruolati con l’esercito ungherese da tedeschi, lo sapevano dalla Prima guerra mondiale, sarebbe stata una condanna a morte. Quindi si arruolarono nelle SS”, sottolineava Krah, ponendo sul tavolo così il casus belli per lo strappo dei lepenisti.
Lo strappo di Le Pen e Salvini con l’AfD
Troppo per il Rassemblement National, che nonostante il passato di antisemitismo di Jean-Marie Le Pen, il padre della leader Marine, sta da tempo cercando di “ripulirsi l’immagine”. Così il presidente del partito, il giovanissimo Jordan Bardella, ha “preso la decisione di non sedere” più con i tedeschi dell’Afd al Parlamento europeo, come riferito all’agenzia France Presse dal suo direttore della campagna elettorale Alexandre Loube. Pesa poi anche il coinvolgimento di Krah un’inchiesta per sospetto spionaggio filo-cinese e per aver preso fondi da Mosca.
E la Lega? Il partito di Matteo Salvini, che l’8 e il 9 giugno deve tentare di evitare un tracollo clamoroso rispetto a cinque anni fa, quando sfondò quota 30 per cento, mentre oggi rischia di venire superata anche da Forza Italia, si adegua alla mossa francese.
“Come sempre, Matteo Salvini e Marine Le Pen sono perfettamente allineati e concordi”, fanno sapere dal partito, annunciando quindi lo strappo anche da parte del Carroccio con i tedeschi di Alternative für Deutschland.