L'emendamento

Cannabis Light illegale, lo stop minacciato dal governo Meloni: “Migliaia di lavoratori a rischio”

La misura al ddl sicurezza: "Vietata la coltivazione e la vendita anche con un THC al di sotto dello 0,2%". Centinaia di produttori e aziende agricole in pericolo

News - di Redazione Web - 27 Maggio 2024

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Foto LaPresse/ Claudio Furlan 03 Maggio 2019, Milano, Italia Cronaca Hemp festival Cannabis Expo presso gli East End Studios di Via Mecenate Nella foto: gli espositori Photo LaPresse/ Claudio Furlan May 3rd 2019 Milan, Italy News Hemp Fest Internatinal Cannabis Expo Milan
Foto LaPresse/ Claudio Furlan 03 Maggio 2019, Milano, Italia Cronaca Hemp festival Cannabis Expo presso gli East End Studios di Via Mecenate Nella foto: gli espositori Photo LaPresse/ Claudio Furlan May 3rd 2019 Milan, Italy News Hemp Fest Internatinal Cannabis Expo Milan

Un emendamento al ddl sicurezza: stop alla cosiddetta cannabis light, con quantità di THC inferiore allo 0,2%. La misura vieta “l’importazione, la cessione, la lavorazione, la distribuzione, il commercio, il trasporto, l’invio, la spedizione e la consegna delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.) coltivata ai sensi del comma 1, anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati”. Il commercio o la cessione di infiorescenze viene punto con le norme del Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, tra cannabis light e non light non ci sarebbe alcuna differenza.

Il disegno di legge è stato approvato lo scorso novembre, al momento è in discussione nella commissione Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. L’emendamento punta a dare una nuova interpretazione, più restrittiva, alla legge del 2016 che aveva consentito ad aziende agricole di produrre e lavorare la cannabis con basso livello di THC. Il THC è il principio attivo psicotropo della marijuana. In questo vuoto normativo si inserisce l’emendamento: punta a vietare qualsiasi uso diverso da quelli indicati espressamente nella legge stessa. Il punto è che nel frattempo si è sviluppato un mercato in Italia. La misura comprometterebbe anche le attività delle aziende che producono oli di CBD, il cannabidiolo, l’altro principio attivo della marijuana che dà una sensazione di rilassatezza.

Cosa dice la legge sulla cannabis

L’articolo 2 della legge 242 del 2 dicembre 2016 non faceva riferimento esplicito al consumo ludico ricreativo ma neanche lo vietava. Si consentiva la coltivazione senza autorizzazione per la produzione di alimenti e cosmetici, di materiale destinato alla bioedilizia e alla ricerca tra le altre cose. Le piante che non superano il limite di 0,6% di THC rientrano nei limiti della legge del 2016. Le aziende in Italia che coltivano la cannabis light sono circa 800, 1.500 quelle specializzate nella trasformazione.

“Così come concepito l’emendamento sembra più mosso da un pregiudizio verso la cannabis e si pone in contrasto con la giurisprudenza che riguarda la canapa industriale – ha dichiarato all’ANSA Giuseppe Libutti, avvocato costituzionalista che segue aziende di settore della cannabis light – Inutile dire che se dovesse essere approvato aprirà la strada a numerosi contenziosi da parte di chi opera da anni nel settore disciplinato dalla 246 del 2016 e svolge un’attività assolutamente lecita”.

Magi: “Intervento pesante e sbagliato”

Il segretario di +Europa Riccardo Magi ha accusato all’ANSA una “spinta repressiva e punitiva immotivata” da parte del governo Meloni che vorrebbe definitivamente tagliare le gambe a migliaia di operatori del settore della cannabis light, quella a basso contenuto di THC. Questo emendamento dice che quella light deve essere equiparata in tutto e per tutto alla cannabis con alto contenuto di THC, nonostante quella non abbia alcun effetto drogante, proprio per le bassi percentuali di principio attivo. Sarebbe servito invece un intervento chiarificatore, ma nella direzione opposta”.

“È un intervento pesante e sbagliato perché avrà un impatto anche dal punto di vista occupazionale su un settore che in questi anni si è sviluppato e in cui operano migliaia di lavoratori”. Il segretario di +Europa ha fatto riferimento alle misure adottate all’estero, come nel caso della Germania per esempio dove dal primo aprile è entrata in vigore la legge che ha approvato l’uso della cannabis a scopo ricreativo. Berlino ha seguito Malta e Lussemburgo nella legalizzazione. La legge autorizza gli over 18 anni ad avere fino a 25 grammi con sé e alla coltivazione fino a tre piante.

27 Maggio 2024

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