The Donald attacca
Perché Trump è stato condannato, il caso Stormy Daniels: “Elezioni saranno vero verdetto”
Giudicato colpevole per aver comprato il silenzio della pornostar Stormy Daniels, ora il tycoon rischia di perdere i voti dei moderati
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
La mazzata è di quelle che lasciano il segno. “Guilty”, colpevole, per tutti i 34 capi di imputazione: Donald Trump è rimasto impassibile alla lettura dello storico verdetto raggiunto all’unanimità dopo due giorni di camera di consiglio dai 12 membri della giuria sul caso pornostar, aggrottando le sopracciglia solo quando il giudice Juan Merchan ha chiesto ufficialmente alla giuria se quella fosse la sua decisione.
“Sono un uomo innocente”, il primo commento del tycoon fuori dall’aula, dove ha annunciato che “continuerà a combattere”. “Il vero verdetto sarà il 5 novembre”, ha aggiunto, riferendosi all’ Election Day.
“C’è un solo modo per tenere Donald Trump fuori dallo Studio Ovale: andare alle urne”, ha replicato su X Joe Biden. “Il verdetto di colpevolezza dimostra che nessuno è al di sopra della legge”, gli ha fatto eco la sua campagna.
Il tycoon diventa così il primo ex presidente americano condannato in un processo penale e anche il primo candidato presidenziale a correre come pregiudicato, uno status che comunque non gli impedisce di essere eletto e fare il commander in chief.
Da vedere l’effetto sulla campagna elettorale, in un duello testa a testa che potrebbe essere deciso da poche migliaia di preferenze negli stati in bilico: secondo i sondaggi una fetta di elettori moderati e indipendenti non è disposto a votare un “nominee” condannato.
Intanto il suo social Truth è crollato in Borsa nelle contrattazioni after hours. La pena sarà stabilita in un’udienza fissata per l’11 luglio, alla vigilia della convention repubblicana che lo incoronerà candidato per la Casa Bianca, probabilmente non senza qualche imbarazzo.
Trump era accusato di aver falsificato documenti contabili della campagna elettorale del 2016 per nascondere l’esistenza di questi pagamenti, dato che sarebbero serviti proprio per comprare il silenzio di Daniels su una relazione sessuale avvenuta dieci anni prima.
Quello appena concluso è solo il primo dei quattro processi penali nei quali è coinvolto Trump. Presso altri tribunali è accusato di aver cercato di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali del 2020; di aver tentato di cambiare i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali nello stato della Georgia, sempre con l’obiettivo di ribaltarne il risultato generale; e di aver conservato alcuni documenti governativi riservati nella propria villa di Mar-a-Lago, in Florida.
La tanto attesa reazione dell’ex presidente è degna delle aspettative. Le parole dette a caldo erano solo un antipasto. Trump non risparmia nessuno: “Stato fascista, Biden incapace, il giudice un diavolo. Vogliono distruggere il nostro Paese”.
“È un processo iniquo, orchestrato da Biden. Volevamo un processo equo ma non ci è stato concesso”. Così Trump nella prima conferenza stampa dopo la sentenza di colpevolezza nel processo di New York.
“È gente cattiva, malata”, ha aggiunto riferendosi all’accusa. Il tycoon è un torrente in piena. Si difende, sparando bordate ad alzo zero: “Vogliono distruggere il nostro Paese”. “Viviamo in uno Stato fascista”.
E ancora: “Mi sarebbe piaciuto tanto testimoniare in aula, ma si rischiava. Se dici qualcosa di leggermente sbagliato loro ti denunciano per falso”.
“Il giudice Merchan e il tribunale sono legati alla Casa Bianca e al Dipartimento di Giustizia”. “Se fanno questo a me lo possono fare a tutti”. Per proseguire con un criptico: “Criminali venezuelani che erano in prigione sono stati liberati e inviati negli Stati Uniti”.
“Ricordate, il 5 novembre è il giorno più importante nella storia del nostro Paese”, riferendosi alle elezioni presidenziali. “Continueremo a combattere e renderemo l’America di nuovo grande”.
Sul pagamento a Stormy Daniels: “Non erano soldi in nero, era un accordo di riservatezza”. E annuncia: “Faremo ricorso contro le condanne”.
Nel frattempo, i suoi hanno raccolto la cifra record di 34,8 milioni di dollari per le spese giudiziarie. La cifra incassata in meno di 24 ore mostra come i finanziatori di Trump non siano stati né intimiditi né scoraggiati dalla decisione della giuria di New York sui soldi a Daniels.