Le mediazioni in corso
Cessate il fuoco a Gaza, l’Egitto: “Hamas ha accettato la proposta USA”, Netanyahu: “Tregua a tempo”
Le parole del ministro degli Esteri Shoukry: "Hamas ha chiesto garanzie agli USA che Israele rispetti tutte le parti della roadmap". Il piano in tre fasi presentato da Biden
Esteri - di Redazione Web
Secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, Hamas avrebbe accettato la proposta di cessate il fuoco a Gaza annunciata dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden venerdì scorso. Il ministro Shoukry, in visita a Madrid, ha dichiarato che l’organizzazione islamista “ha accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza e ora aspettiamo la risposta di Israele”. Il premier Netanyahu ha risposto alla commissione Affari esteri della Knesset annunciando che “l’accordo proposto include un cessate il fuoco temporaneo per il rilascio degli ostaggi. Lo schema presentato da Biden è parziale. La guerra verrà fermata per la restituzione degli ostaggi e poi si procederà con la discussione. Ci sono altri dettagli che il presidente degli Stati Uniti non ha presentato al pubblico”.
Il Cairo sta portando avanti le mediazioni tra le parti con USA e Qatar. Già sabato Hamas aveva fatto sapere di “considerare positivamente” i contenuti del piano. Il Presidente Biden aveva presentato venerdì scorso la roadmap in tre fasi, dichiarando la necessità che “inizi una nuova fase” e che “inizi un nuovo giorno”. Aveva invitato Hamas ad accettare l’accordo, parlando di “un’opportunità per provare” se l’organizzazione “desidera davvero” il cessate il fuoco e sollecitato gli israeliani, “non possiamo lasciar scappare questo momento”. L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva diffuso una nota dopo il punto stampa di Biden aggiungendo che le trattative erano state autorizzate dallo stesso premier ma anche che la guerra “non finirà fino a quando non saranno raggiunti tutti gli obiettivi, tra cui la restituzione di tutti i nostri ostaggi e l’eliminazione delle risorse militari e governative di Hamas”.
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Il piano in tre fasi per il cessate il fuoco
La prima fase prevedrebbe sei settimane di cessate il fuoco: l’esercito israeliano dovrebbe ritirarsi dalle aree più popolose della Striscia mentre Hamas dovrebbe rilasciare gli ostaggi rapiti negli attacchi dello scorso 7 ottobre, soprattutto donne, persone anziane e feriti. Previsto anche uno scambio con i prigionieri palestinesi e l’accesso di 600 camion di aiuti umanitari al giorno nella Striscia.
Seconda fase, “che sarebbe una fine permanente delle ostilità”: liberazione di tutti gli ostaggi di Hamas ancora in vita, compresi i militari, e ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia. Nella terza e ultima fase, prevista la restituzione dei corpi degli ostaggi israeliani uccisi alle famiglie e un “enorme piano di ricostruzione” del territorio della Striscia con assistenza internazionale a partire da ospedali, scuole e case.
Un piano che non piace ai due principali partiti di estrema destra che fanno parte della coalizione di governo in Israele: il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, di Sionismo Religioso, e Itamar Ben-Gvir, di Potere Ebraico, hanno annunciato che qualora Netanyahu dovesse accettare la proposta di Biden si dimetteranno dall’esecutivo. I partiti controllano 14 seggi, senza il loro appoggio il premier perderebbe la maggioranza alla Knesset, il parlamento.
Prima delle parole di Netanyahu alla Knesset, il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid aveva esortato il premier a chiudere l’accordo garantendo “una rete di sicurezza” al governo qualora i partiti di estrema destra critici avessero deciso di lasciare l’esecutivo. “I nostri ostaggi devono ritornare. Ben Gvir e Smotrich non possono impedire loro di tornare a casa. Stanno morendo lì … Ci sarà tempo per eliminare Sinwar e Deif, ci sarà tempo per eliminare Hamas. Non c’è più tempo per gli ostaggi”.
Le reazioni all’accordo sul cessate il fuoco
Secondo quanto riportato dal portavoce di Antony Blinken, il segretario di Stato americano aveva “accolto con favore la volontà di Israele di raggiungere un accordo e ha affermato che spetta ad Hamas accettarlo”. In una telefonata con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, Blinken aveva discusso “la proposta di raggiungere un cessate il fuoco totale”. Hamas, secondo quanto riportato dal quotidiano libanese Al-Akhbar, avrebbe chiesto ai mediatori di Qatar ed Egitto garanzie da parte degli Stati Uniti che Israele rispetti tutte le parti della proposta di roadmap.
Secondo lo stesso giornale i mediatori del Cairo avrebbero inoltre chiesto all’organizzazione di inviare dei rappresentanti per discutere il piano e di includere nella delegazione anche rappresentanti della Jihad islamica e del Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Da parte sua l’Egitto, tramite Shoukry, si è detto contrario alla presenza di Israele al valico di Rafah, tra la penisola del Sinai e la Striscia di Gaza. “È difficile che il valico di Rafah continui a funzionare senza un’amministrazione palestinese”.