Il ddl del governo Meloni
“Col ddl sicurezza finirebbe in galera pure Gandhi”, l’allarme di +Europa
Per +Europa il ddl sicurezza “esprime tutta l’ispirazione repressiva e reazionaria del governo Meloni”
Giustizia - di Angela Stella
Il ddl sicurezza a firma dei Ministri Piantedosi, Nordio, Crosetto proposto al Parlamento dal Governo “meriterebbe tutto lo scandalo possibile in una democrazia fondata su un’idea liberale di giustizia. Non c’è nulla che possa far sperare ai cittadini di avere maggiore sicurezza”.
Lo ha detto ieri Riccardo Magi, segretario di +Europa, in una conferenza stampa alla Camera, illustrando gli emendamenti al provvedimento insieme al deputato Benedetto della Vedova, ai candidati alle europee della lista Stati Uniti d’Europa e a Franco Corleone della Società della Ragione.
Per +Europa il ddl, che “esprime tutta l’ispirazione repressiva e reazionaria del governo Meloni” è “un compendio di orrori giuridici: misure che definiamo ‘anti-Gandhi’, il quale oggi sarebbe punito pesantemente con il carcere. Perché nel testo si equiparano le proteste violente negli istituti di pena a quelle nonviolente”, con pene fino a 8 anni.
“Una follia” il provvedimento contro la cannabis light, denuncia Magi, “Faremo un’opposizione parlamentare durissima, ma riteniamo che ci debba essere una mobilitazione fino ad arrivare, qualora vi fosse un’approvazione definitiva, ad affrontare la questione nei tribunali e alla Corte Costituzionale perché queste norme sono collegate da un evidente filo di incostituzionalità”.
Al ddl “sono stati presentati circa 350 emendamenti e non c’è contingenza dei tempi per la discussione in quanto non si tratta di un decreto legge. Quindi faremo una discussione completa e approfondita e chiederemo a Forza Italia di esprimersi sul provvedimento: ogni giorno fanno professione di garantismo, tuttavia non può valere solo per chi ha un certo reddito o una certa posizione nella società ma anche per i detenuti e gli immigrati” “chiameremo in causa pure il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale chiamato appunto a garantire i diritti che vengono lesi da questa normativa, così come le Camere penali”.
Benedetto Della Vedova ha attaccato il Guardasigilli: “Inutile fare proclami anche apprezzabili come quello liberale sulla separazione delle carriere e poi senza fiatare mettere la propria firma su decreti liberticidi: sono l’opposto del garantismo, norme manifesto che porteranno sono ad inasprimenti di pene, nuovi reati, diffusione di nuove armi. Faccia outing! Siamo passati dal garantismo al giustizialismo manettaro”.
Antonella Soldo, candidata nel Nord-Est della lista Stati Uniti d’Europa, ha parlato di “degrado istituzionale” in riferimento alla battuta del ministro Lollobrigida sulla cannabis light (“Se te la devi fa ’na canna, fattela bene, no?”, ndr), di cui il governo vuole vietare la coltivazione e il commercio.
Le previsioni maggiormente contestate da +Europa riguardano: introduzione del nuovo reato (delitto) di rivolta all’interno di un istituto penitenziario che, tra le altre condotte punite, punisce con pena base da 2 a 8 anni di reclusione anche gli atti di resistenza passiva; autorizzazione agli agenti di pubblica sicurezza di portare senza licenza alcune tipologie di armi quando non sono in servizio; rendere facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno; estensione del Daspo anche nei confronti di coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati contro la persona o contro il patrimonio, nei cinque anni precedenti, estendendo quindi la misura anche a condanne o processi risalenti nel tempo; divieto di coltivazione e la vendita delle infiorescenze di Canapa indipendentemente dalla quantità di THC.
Più Europa, oltre a una serie di emendamenti volti ad abrogare molte di queste misure introdotte dal ddl e dal Governo, ne ha presentati altri: introduzione dell’obbligo, per le forze dell’ordine impegnate in attività di ordine pubblico o di sicurezza dei cittadini di esporre codici identificativi alfanumerici, nonché di utilizzare bodycam installate sulla divisa; rendere lecita la coltivazione della cannabis contenente THC in misura non superiore allo 0,6 per cento.
Manuela Zambrano, candidata Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione Sud, ha parlato per la sua valenza simbolica, anche del caso di Maysoon Majidi, attivista iraniana per i diritti umani in fuga dall’Iran degli Ayatollah, attualmente in carcere a Castrovillari “con l’accusa paradossale di aver collaborato con gli scafisti che l’hanno condotta via mare in Italia insieme ad altri circa 80 compagni di viaggio: da una parte rischia pene altissime a causa del decreto Cutro, dall’altra la forma di protesta nonviolenta che ha messo in pratica alcuni giorni fa – uno sciopero della fame al quale si è unita anche la Zambrano – sarebbe un tipo di protesta che potrebbe essere sanzionato secondo la disciplina prevista dal nuovo delitto di rivolta all’interno di un istituto penitenziario previsto dal ddl Sicurezza”.