Il caso in Liguria
Giovanni Toti sfida Pm e opposizioni
Toti ha pieno diritto a non dimettersi ma non c’è ragione per negare il diritto all’opposizione di chiedere le dimissioni e di polemizzare con lui.
Politica - di Redazione Web
Il consiglio regionale della Liguria ha respinto (18 a 11) la mozione di sfiducia presentata da Pd e 5 Stelle contro il presidente Giovanni Toti, che è agli arresti domiciliari per decisione dei magistrati genovesi.
Toti nei giorni scorsi aveva respinto la richiesta di dimissioni, e ha inviato al Consiglio regionale una lettera molto polemica con l’opposizione. Diciamo pure: eccessivamente polemica.
Perché Toti ha pieno diritto a non dimettersi – e secondo noi fa molto bene a non dimettersi e a non cedere al ricatto della procura – ma non c’è ragione per negare il diritto all’opposizione di chiedere le dimissioni e di polemizzare con lui. E persino di schierarsi – se lo ritiene giusto – a difesa della magistratura sulle classiche posizioni giustizialiste.
Toti nella lettera ha rivendicato la sua innocenza. In effetti i dubbi sulla sua mancata liberazione e anche sulla mancata scarcerazione di Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’autorità portuale, sono molto grandi.
La Procura a quel che sembra ha quasi niente in mano, e spera solo, come accade spesso, nelle confessioni degli arrestati. È il solito modello che ha pochissimo a che fare col diritto e la legalità.