Il live de l'Unità
Elezioni europee, tiene la “maggioranza Ursula”: ma l’estrema destra avanza (quasi) ovunque
In Germania è crollo dei socialisti, Cdu avanti e Adf subito dietro. Anche in Austria è in vantaggio l'ultra destra. In Francia il Rassemblement National di Marine Le Pen è al 32,5%: il Presidente Macron ha sciolto il Parlamento e convocato elezioni anticipate. In Ungheria, Viktor Orban perde terreno ma il suo partito Fidesz resta primo. In Spagna, popolari di poco avanti ai socialisti del Premier Pedro Sanchez. In Polonia bene il partito europeista del Primo Ministro Donald Tusk. Si è dimesso il premier del Belgio
Politica - di Redazione
Si chiudono alle 23 di domenica i seggi italiani, dove si vota per le elezioni europee, le Regionali in Piemonte e le amministrative in 3.698 Comuni.
Sono oltre 51 milioni gli italiani chiamati alle urne per la scadenza europea, oltre 17 milioni per le amministrative e 3,6 per il voto in Piemonte. Cinque anni fa l’affluenza era stata del 54,50 per cento, in calo rispetto al 2014 (57,22%). Le previsioni della vigilia, secondo molti sondaggisti, vedono il rischio per questa tornata di scendere sotto la soglia del 50%
I primi risultati relativi all’Italia arriveranno a partire dalle 23, quando saranno resi noti gli exit poll di Europee, Regionali e di 9 Comuni capoluogo: ma sin dalle 18:15 ci saranno le proiezioni su diversi Paesi europei che hanno già terminato le operazioni di voto.
Il dato dell’affluenza
Alle 23 di sabato sera, chiusura del primo giorno elettorale, l’affluenza ai seggi è stata del 14,64 per cento. Il confronto più corretto per guarda ad un confronto con le precedenti consultazioni europee è quello col 2009, quando si votò anche di sabato: l’affluenza alla chiusura dei seggi il sabato sera fu del 17,8 per cento, quella finale fu 66,5%, quindi oltre 10 punti più alta rispetto al 2019.
Alle 12 di domenica 9 giugno l’affluenza è salita al 25,14%. Come già spiegato, si tratta di dati difficilmente paragonabili alle rilevazioni delle Europee del 2019, che si svolsero in un unico giorno, domenica 26 maggio. Alle 19 di domenica l’affluenza è del 40,86 per cento: alle elezioni europee del 2019, l’affluenza alla stessa ora dello stesso giorno era stata del 43,8 per cento.
Alle 23 di domenica, a urne chiuse, l’affluenza è del 49,63 per cento.
LA DIRETTA
Ore 0:05 – Nei Paesi Bassi vincono i rosso-verdi davanti a Wilders – Come emerso dai primi exit poll pubblicati già giovedì sera alla chiusura dei seggi, nei Paesi Bassi quando lo scrutinio è ormai terminato vince l’alleanza rosso-verde composta da da Sinistra verde (Groenlinks) e dal Partito del lavoro (Partij van de arbeid).
Il secondo partito più votato è stato il Partito delle libertà del leader di estrema destra Geert Wilders, vincitore delle recenti politiche, che ha ottenuto sei seggi: un risultato inferiore alla attese ma nettamente migliore rispetto al 2019, quando non riuscì ad eleggere alcun parlamentare in Europa.
Ore 23:50 – In Slovacchia il partito del premier filorusso Fico arriva secondo – I risultati ufficiali arrivati dalla Slovacchia confermano i dati diffusi dai giornali locali. Smer, il partito populista e filorusso del primo ministro Robert Fico, vittima nelle scorse settimane di un attentato in cui è rimasto ferito, è arrivato secondo con il 24,76 per cento dei voti.
Primo partito è Slovacchia Progressista (Ps), movimento filoeuropeo che ha ottenuto il 27,8 per cento. Terzo col 12,5% il partito di estrema destra Republika, che era dato intorno al 5 per cento.
Ore 23:40 – I risultati definitivi Spagna e Portogallo – Il Partito Socialista ha vinto le elezioni europee in Portogallo, battendo di poco la coalizione Alleanza Democratica: hanno preso rispettivamente il 32,3 per cento e il 31,5 per cento. Chega, movimento di estrema destra sorpresa delle scorse politiche nel Paese, è andato piuttosto male male col suo 9,8 per cento.
In Spagna invece primo posto del Partito popolare di centrodestra, che ottiene 14 punti più del 20% di cinque anni fa. Al secondo posto c’è il Psoe, il Partito socialista del primo ministro Pedro Sánchez, con il 30,2 per cento: è in calo rispetto al 32,9 per cento del 2019. Al terzo posto il partito di estrema destra Vox (9,6%), davanti a Ahora Repúblicas, coalizione di una serie di partiti regionalisti che ha ottenuto il 4,9%, e alla sinistra di Sumar (4,6%)
Ore 22:45 – Von der Leyen annuncia la vittoria del Ppe – Dopo i risultati emersi dai primi exit poll, la presidente uscente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, spitzenkandidat dei Popolari, ha di fatto annunciato la vittoria del Ppe. “Oggi è un buon giorno per il Partito popolare europeo. Abbiamo vinto le elezioni, amici. Siamo il partito più forte, un’ancora di stabilità. Insieme agli altri gruppi costruiremo un muro contro gli estremismi, di destra e di sinistra. Li fermeremo”, le sue parole.
E il presidente del Ppe, il tedesco Manfred Weber, a ruota ha rilanciato la necessità di una nuova “maggioranza Ursula” con socialisti e liberali. “La nostra candidata è Ursula von der Leyen, ha fatto una grande campagna elettorale. La questione è quale sarà la maggioranza: e io invito i Socialisti e Renew a unirsi a noi per un’alleanza pro-europea”, ha detto Weber.
Ore 22:35 – Scontro tra socialisti e Ecr sul sostegno a von der Leyen – Scontro a distanza tra l’Ecr, il gruppo dei conservatori europei di Meloni, e i socialisti di S&D sul sostegno ad una eventuale commissione a guida von der Leyen.
“Negli ultimi cinque anni – l’apertura dell’eurodeputata e vicepresidente dell’Ecr Annissa Kanko – abbiamo lavorato bene con von der Leyen. Attendiamo i risultati e vediamo il programma. Ma non vedo che cosa potrebbe impedirci di lavorare con lei”.
A stretto giro l’aut-aut dei socialisti,che col vicepresidente del gruppo Pedro Marques hanno ribadito di essere “contrari a ogni coalizione con Id o Ecr”.
Ore 22:25 – Il premier belga De Croo annuncia le dimissioni – Dopo Macron, che ha annunciato lo scioglimento del Parlamento e nuove elezioni legislative, anche in Belgio le Europee provocano un terremoto politico.
Il primo ministro Alexander De Croo, ha annunciato le dimissioni dopo la sconfitto del suo partito, Liberali e Democratici Fiamminghi (Open Vld), sotto il 6% dei consensi nelle elezioni federali.
Ore 22:20 – La seconda proiezione del Parlamento europeo sui seggi – Nella seconda proiezione (basata sui risultati parziali di 15 Paesi) del Parlamento europeo sulla composizione del prossimo emiciclo, il Partito popolare passerebbe dai 177 eurodeputati attuali a 186. I socialisti invece scenderebbero dai 140 eurodeputati attuali a 133 e i liberali di Renew da 102 a 82. I conservatori di Ecr crescerebbero da 68 a 70 e l’estrema destra di ID da 59 a 60. Per i Verdi il calo sarebbe da 72 a 53 e per la Sinistra da 37 a 36.
La proiezione riporta anche una pattuglia di ben 100 eurodeputati tra i non iscritti e “altri” alla ricerca di un gruppo: un maxi gruppo composto tra gli altri di Alternative fur Deutschland, Movimento 5 Stelle, Fidesz.
Ore 21:40 – In Portogallo avanti i socialisti per gli exit poll – Stando agli exit poll, in Portogallo il Partito socialista e la coalizione di centro-destra Alleanza democratica sono impegnati in un testa a testa.
I socialisti sarebbero avanti col 31,4%, l’Alleanza democratica di centro-destra dietro al 30,6%. Iniziativa Liberale è la terza forza del Paese con il 9,8 per cento davanti alla formazione di estrema destra Chega! al 9,2 per cento. Seguono Livre al 4,4 per cento, Blocco di sinistra (Be) e Centro democratico unitario-Partito comunista, entrambi al 4,3 per cento.
Ore 21:20 – Exit poll in Polonia, gli europeisti del premier Tusk primo partito – In Polonia, quarto Paese per numero di europarlamentari, la Coalizione civica (Ko) del premier Donald Tusk è avanti al Diritto e Giustizia (PiS) nei primi exit poll. Il partito filo-europeo e di centrodestra del premier avrebbe il 38% davanti all’estrema destra del PiS di Jaroslaw Kaczynski, fermo al 33,9%% voti. Gli euroscettici di Confederazione sono al 11,9% mentre la Terza via, composta dal Partito dei contadini e Polska 2050, al 8,2%%. La sinistra ha avuto il 6,6% dei voti.
Ore 21:10 – Macron scioglie l’Assemblea Nazionale: Francia verso elezioni anticipate – Parlando alla nazione in tv, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha annunciato lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e dunque il ritorno alle urne per le elezioni anticipate.
Macron ha annunciato in diretta tv le elezioni parlamentari per il 30 giugno e il 7 luglio. Macron con lo scioglimento dell’Assemblea nazionale non si dimitterà: verrà rinnovato solo il Parlamento, ma visti i numeri emersi dalle urne per le Europee i risultati del 30 giugno potrebbero rendere più complicato il lavoro del presidente.
Ore 21 – La prima proiezione del Parlamento europeo, estrema destra avanza ma non basta – Il Parlamento Europeo ha pubblicato una prima stima sui 720 seggi del prossimo emiciclo basata su sondaggi pre-elettorali ed exit poll.
Il Ppe risulta al momento primo con 181 seggi, i socialisti di S&d 135, i liberali di Renew 82; i conservatori di Ecr 71, l’estrema destra di Id 62, i Verdi 53, la sinistra 34; 51 non iscritti attuali e 51 nuovi partiti non ancora nei gruppi. In questo modo la “maggioranza Ursula” composta da Ppe, S&D e Renew reggerebbe nonostante l’avanzata dell’estrema destra: avrebbe infatti 398 seggi, più dei 361 necessari per poter eleggere la nuova presidenza della Commissione europea.
I maggiori cambiamenti riguarderebbero il gruppo di estrema destra Id, che guadagnerebbe 13 parlamentari rispetto alla fine dell’ultimo mandato, il gruppo di Renew, che perderebbe 20 parlamentari, e il gruppo dei Verdi, che ne perderebbe 18.
Ore 20:40 – Bardella chiede il ritorno alle urne in Francia dopo il flop di Macron – Ha immediate conseguenze il voto francese per le Europee. Dopo la diffusione dei primi exit poll che danno il Rassemblement National 20 punti sopra la lista del presidente Emmanuel Macron, il presidente del partito Jordan Bardella ha chiesto lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale e le elezioni anticipate. Bardella ha parlato di un “divario senza precedenti” che “riflette un chiaro rifiuto della politica guidata da Emmanuel Macron e dal suo governo. Il Presidente della Repubblica non può rimanere sordo al messaggio”. Macron ha già annunciato che questa sera parlerà alla nazione.
Ore 20 – Primi exit poll francesi: Rn al 32%, Macron 15%, socialisti 14% – Stando ai primi exit poll francesi, pubblicati da Le Figaro, il Rassemblement national del duo Le Pen-Bardella otterrebbe il 32,4% dei voti, mentre la lista del presidente Emmanuel Macron (chiamata L’Europe Ensemble) il 15,2 per cento. Il centrosinistra socialista (alleato con il movimento Place publique di Raphael Glucksmann) salirebbe al terzo posto col 14,3%, davanti alla France insoumise intorno all’8,5%, i Repubblicani di centrodestra il 7 per cento, gli ambientalisti al 5,2% superando la soglia di sbarramento. Reconquete, il partito di Eric Zemmour, rappresentato da Marion Marechal, sarebbe davanti ai Verdi col 5,5% dei voti. Il presidente francese Macron parlerà stasera ai francesi per commentare i risultati delle elezioni europee.
Ore 19:50 – In Finlandia centrodestra avanti su sinistra e socialisti – Alla chiusura dei seggi in Finlandia (alle 19 italiane), col 52% dei voti scrutinati il partito conservatore Kok-Epp, attualmente al governo nazionale, è avanti col 25,3 per cento, seguito dal partito di sinistra Vas-Left con il 18,3%. Al terzo posto i Social Democratici (Sdp-S&D) con il 15,6% e al conteso quarto posto i Verdi e il partito di Centro entrambi intorno all’11%. I nazionalisti ‘Veri Finlandesi’ per ora hanno poco meno di 7% dei voti.
Ore 19:40 – Le prime stime in Bulgaria – Secondo le prime stime relative al voto in Bulgaria, la coalizione di centrodestra formata da Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria (dell’ex premier Bojko Borisov) e Unione delle Forze Democratiche dovrebbe conquistare sei seggi, contro i cinque della coalizione liberale formata da We Continue the Change, Volt Bulgaria e Democratic Bulgaria. Due seggi invece per il Partito socialista bulgaro (S&D).
Ore 19:35 – Exit poll in Croazia, avanti il centrodestra di governo – In Croazia, Paese che esprime 12 europarlamentari e che ha chiuso i seggi alle 19, i primi exit poll danno avanti col 33,7% Unione democratica croata (HDZ), partito di centrodestra e al governo del Paese col premier Plenkovic. Secondo partito è quello Socialdemocratico col 27%, davanti all’ecologista Možemo e all’estrema destra di Movimento patriottico.
Ore 19:25 – Exit poll in Ungheria: Orban vince ma bene l’opposizione – I primi exit poll in arrivo dall’Ungheria confermano come primo partito Fidesz, del primo ministro Viktor Orbán, col 44% dei voti. Ma è andato molto bene anche Tsiza, il movimento del principale oppositore di Orbán, il suo ex alleato Péter Magyar, avrebbe ottenuto il 32 per cento dei voti.
Ore 18:40 – Seconda proiezione di Europe Elects – Nuova proiezione di Europe Elects in base agli exit poll di 8 Paesi Ue su 27: Ppe in testa con 186 seggi, S&D 136, Renew 89, Ecr 73, ID 67, Verdi 55, Sinistra 34, Non iscritti 80.
L’unione di popolari, socialisti e liberali sarebbe di 411 seggi, ben più dei 361 necessari per poter eleggere la nuova presidenza della Commissione europea.
Ore 18:20 – In Grecia avanti il centrodestra – Anche in Grecia, dove i seggi hanno chiuso alle 18, è avanti il centrodestra che guida il Paese col premier Mitsotakis.
Nuova Democrazia è stimato tra il 28 e il 32 per cento, molto avanti rispetto a Syriza, il partito di sinistra dell’ex premer Tsipras dato tra il 15 e il 18 per cento. Terzo posto per il Pasok, lo storico partito di centrosinistra, col 10-13 per cento.
Ore 18:10 – In Germania primo il centrodestra davanti all’AfD – Secondo i primi exit poll (i seggi hanno chiuso alle 18), in Germania il centrodestra della Cdu sarebbe il primo partito col 30% dei voti, davanti all’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD) al 16% e alla Spd, il Partito Socialdemocratico del cancelliere Scholz, al 14%.
Quarti i Verdi col 12,5%, in calo di 8 punti rispetto a cinque anni fa. Sorprendente il risultato del movimento di Sahra Wagenknecht, l’ex vicepresidente della Linke e ora a capo di un movimento populista di sinistra, stimata al 6% e davanti ai liberali partner di Scholz nel governo, al 5%.
Ore 17:40 – Le proiezioni (da soli 6 Paesi) – Europe Elects, aggregatore indipendente di sondaggi e dati, ha pubblicato la sua prima proiezione con i risultati post elettorali da soli sei Paesi.
Il Ppe, i popolari di centrodestra, avrebbe 184 seggi (+6), il centrosinistra di S&D 136 (-4), i liberali di Renew 88 (-14). I conservatori di Ecr hanno 73 seggi (+5); l’estrema destra di ID 67 (+8), Verdi/Ale 56 (-16), Sinistra 36 (-1).
Ore 17 – Intention poll in Austria, avanti l’estrema destra – In Austria, dove i seggi si sono chiusi alle 17, secondo gli intention poll (sondaggi telefonici fatti nella settimana prima del voto) è l’estrema destra del Partito della Libertà austriaca (FPO) in testa col 27%. Dietro ci sarebbero i Popolari di centrodestra (OVP) al 23,5%, davanti ai Socialdemocratici di centrosinistra (SPO), col 23%. Alle loro spalle, appaiati al 10,5%, i Verdi e i centristi liberali di Neos.