Verso il voto

Cos’è la cohabitation in Francia: la coabitazione tra Presidente e Primo Ministro, il governo e le elezioni legislative

Dal 2000 in poi, con il passaggio al mandato presidenziale di cinque anni e la modifica del calendario elettorale, è sempre più improbabile. Storia diversa alle elezioni di inizio luglio

Esteri - di Redazione Web - 18 Giugno 2024

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©LaPresse Archivio storico 11-05-1985 – Parigi (Francia) Reali di Monaco Nella foto: ll Principe Ranieri III di Monaco con il sindaco di Parigi Jacques Chirac e Francois Mitterand, durante la finale della Coppa di Francia tra il Monaco’ e Il Paris S. Germain vinta dai monegaschi per 1 a 0 con goal di Genghini
©LaPresse Archivio storico 11-05-1985 – Parigi (Francia) Reali di Monaco Nella foto: ll Principe Ranieri III di Monaco con il sindaco di Parigi Jacques Chirac e Francois Mitterand, durante la finale della Coppa di Francia tra il Monaco’ e Il Paris S. Germain vinta dai monegaschi per 1 a 0 con goal di Genghini

Con coabitazione, “cohabitation”, in politichese, si indica la situazione di un governo, un regime o un sistema semipresidenzialista in cui il Capo dello Stato deve condividere il potere esecutivo con il Primo Ministro, non avendo ottenuto la maggioranza dei seggi in Parlamento. È quello che potrebbe succedere in Francia, a partire dagli inizi di luglio, quando si tornerà a votare per rinnovare il Parlamento sciolto dal Presidente Emmanuel Macron dopo i risultati delle elezioni Europee.

Cos’è successo in Francia

Il Partito di estrema destra, Rassemblement National, ha preso il 31,4%. Il partito di Macron, Renaissance, ha preso meno della metà del partito di Marine Le Pen. Macron ha comunque escluso le dimissioni nel caso in cui l’estrema destra dovesse vincere le legislative e ottenere la maggioranza nell’Assemblea. Il personaggio del momento è Jordan Bardella, di origini italiane, 28 anni, il nuovo volto del RN che prova a ripulirsi dalla tradizione antisemita e xenofoba. Per osservatori locali e internazionali potrebbe essere proprio lui il nuovo primo ministro.

Sembra esclusa per ora un’alleanza tra RN e Reconquête!, il partito ancora più a destra del Rassemblement del politico e intellettuale Èric Zemmour. Ancora incerto l’esito delle trattative con i Repubblicani visto il favore del presidente Eric Ciotti e la contrarietà di dirigenti e militanti Repubblicani. Le elezioni legislative in Francia sono state anticipate e fissate al 30 giugno e al 7 luglio.

Le tre cohabitation nella storia della Francia

La Francia ha vissuto tre “cohabitation” durante la Quinta Repubblica. La prima volta dal 1986 al 1988, quando il Presidente socialista François Mitterand “conviveva” con il primo ministro conservatore Jacques Chirac. La seconda dal 1993 al 1995 durante il secondo mandato di Mitterand, in questo caso con il conservatore Edouard Balladur come primo ministro. La terza, e la più lunga, dal 1997 al 2002, con Chirac presidente e il primo ministro socialista Lionel Jospin.

L’ambiguità della situazione, definita dalla Costituzione del 1948 quando Charles de Gaulle voleva dare più peso al Presidente mentre il primo ministro Michel Debré voleva darne più al governo, si è sempre risolta nella scelta di ministri, della Difesa e degli Esteri, che fossero compatibili con entrambe le figure di potere. A partire dal 2000 in poi, con il passaggio al mandato presidenziale di cinque anni e la modifica del calendario elettorale che ha fissato le elezioni legislative subito dopo le elezioni presidenziali – permettendo al Presidente di ottenere quindi la maggioranza dei seggi nell’Assemblea Nazionale – , la coabitazione è diventata sempre più improbabile.

Cosa cambia con la coabitazione

La politica interna del Paese secondo la Costituzione spetta al governo. “Il primo ministro dirige l’azione del governo, assicura l’esecuzione delle leggi ed è responsabile della difesa nazionale” e “il governo determina e conduce la politica della nazione, ha a sua disposizione l’amministrazione e le forze armate”. Come ha spiegato Dominique Rousseau, professore all’Università Paris-I-Panthéon-Sorbonne, a Le Monde “in caso di coabitazione, il potere risiede chiaramente nel rapporto tra il primo ministro e l’Assemblea nazionale”.

E il ruolo del Presidente passa così in secondo piano: i suoi poteri vengono limitati e diventa praticamente il leader dell’opposizione alla maggioranza in Parlamento. Nomina il primo ministro dietro fiducia dell’Assemblea; presiede il Consiglio dei ministri; firma decreti e ordinanze; una volta all’anno può sciogliere l’Assemblea Nazionale; può arrogarsi poteri esecutivi in casi di minaccia grave e immediata alle istituzioni, all’indipendenza della Nazione, all’integrità territoriale o all’adempimento degli impegni internazionali. Resta lui a negoziare e ratificare i trattati internazionali, ad accreditare gli ambasciatori e a detenere i codici nucleari. Il Presidente può interferire con l’azione del governo non firmando le ordinanze.

Non è però impossibile governare o legiferare. Secondo Le Monde nella prima “cohabitation” furono approvate 105 leggi.

18 Giugno 2024

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