Altra strage nel Mediterraneo
Lo Stato ha annegato altre 50 persone, 26 erano bambini
Ostacolare i soccorsi, nei codici penali di tutto il mondo, è un delitto. Se poi questa omissione porta alla morte di qualcuno è un delitto gravissimo. Se porta a una vera e propria strage è una assoluta infamia.
Cronaca - di Piero Sansonetti
C’è un’altra strage di stato. I morti sono più di sessanta. Altrettanti i superstiti. Tra i morti ci sarebbero 26 bambini. Una barca di migranti è stata avvistata per caso dalla nave Nadir, che appartiene a una Ong tedesca. A bordo c’erano 51 persone ancora vive, ma allo stremo, e 10 persone morte. Una seconda barca di migranti, che trasportava almeno 60 persone, è stata avvistata a largo di Roccella Jonica da una barca di turisti.
I turisti sono riusciti a prendere a bordo 12 naufraghi. Tutti gli altri dispersi: annegati. Venivano forse dalla Turchia con una barca a vela che si è rovesciata. La guardia costiera, avvertita, ha dirottato sul posto due mercantili. I 12 naufraghi sono stati portati a Roccella. Uno di loro non ce l’ha fatta. È morto poco dopo lo sbarco. Si potevano salvare? Si, se avesse funzionato un servizio decente della Guardia Costiera, alimentato da strategie e finanziamenti. Sì, se moltissime navi delle Ong non fossero state messe in condizione di non agire da una serie di folli decreti del governo che ne hanno dimezzato e forse più le possibilità di intervento e di soccorso. Ostacolare i soccorsi, nei codici penali di tutto il mondo, è un delitto. Se poi questa omissione porta alla morte di qualcuno è un delitto gravissimo. Se porta a una vera e propria strage è una assoluta infamia.
I governi italiani da diversi anni si stanno macchiando di questa infamia. Il governo attuale ha voluto superare tutti gli altri con una raffica di decreti, poi diventati legge, che incentivano l’ecatombe. Ieri i giornali online davano pochissimo spazio a questa strage. Il più attento era il “Corriere della Sera”. “Repubblica” nascondeva la notizia. La dava con molta poca enfasi anche “Il Fatto” che invece con enfasi parlava delle manovre per nascondere un rapporto che sostiene che in Italia c’è poca libertà di stampa. Verissimo: se un giornale come “il Fatto”, e un giornale come “Repubblica”, e poi quasi tutti gli altri giornali fanno sparire una strage di queste proporzioni, la libertà di stampa è pari a zero. La stampa è quasi tutta col regime.
Ha dichiarato ieri padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli: “Queste tragedie avvengono davanti ai nostri occhi. Eppure nulla si muove. Ogni naufragio ci mostra il paradosso di questa epoca: il fatto che degli esseri umani muoiano in mare non suscita reazioni e non provoca indignazione. Serve un sussulto di umanità. La gestione delle migrazioni richiede lungimiranza, visione e responsabilità. Limitarsi a misure di contenimento, costose in termini economici e di vite umane, non è la soluzione”.