Sempre più alta la tensione a nord di Israele, al confine con il Libano, con Hezbollah. L’esercito israeliano martedì sera ha diffuso un comunicato in cui argomentava l’approvazione di un piano operativo per attaccare il Libano in un’operazione via terra. Le tensioni sono in corso dallo scorso ottobre: da quando lo Stato Ebraico ha risposto agli attacchi di Hamas nel sud di Israele, sono stati costanti gli scambi di artiglieria e gli scontri al confine. Un allargamento del conflitto sarebbe un ulteriore salto di qualità nella guerra già tragica e disastrosa a Gaza e un’altra escalation per gli equilibri della Regione mediorientale.
Il piano annunciato dall’esercito israeliano non entra nei dettagli delle operazioni, sostiene che tuttavia il comando dell’esercito starebbe accelerando la preparazione dei militari a intervenire in caso venga ordinato un attacco. L’annuncio è arrivato dopo la pubblicazione da parte di Hezbollah di un video di nove minuti in cui si sosteneva di aver filmato con droni di sorveglianza diverse zone di Israele tra cui il porto della città di Haifa e un’infrastruttura militare. Il ministro degli Esteri Israel Katz ha criticato duramente il Libano minacciando un cambio di strategia da parte dello Stato Ebraico che a suo dire in una “guerra totale” potrebbe distruggere Hezbollah.
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Che cos’è Hezbollah
Hezbollah è un’organizzazione politica e paramilitare sciita, sostenuta dall’Iran e alleata di Hamas. È uno dei gruppi più potenti in Medio Oriente e nel mondo. È stato fondato nel 1982 in Libano, il nome vuol dire “Partito di Dio”. Ha partecipato la prima volta alle elezioni nel 1992 ed è riuscito a far entrare sui rappresentanti nel governo dal 2005. Hezbollah alle ultime elezioni del 2022 ha eletto 13 parlamentari. Sarebbero circa 300 i miliziani di Hezbollah uccisi in questi mesi e 80 i civili.
Gli scontri tra Libano e Israele
Gli scontri nelle ultime settimane sono diventati sempre più frequenti. Le indiscrezioni dei giornali israeliani che nelle ultime settimane hanno parlato con insistenza di un attacco israeliano in Libano hanno trovato parzialmente riscontro nelle parole del primo ministro Benjamin Netanyahu che in una visita a nord del Paese si era detto pronto a ripristinare “in un modo o nell’altro” la sicurezza nella zona.
Soltanto lo scorso gennaio a Beirut, nel quartiere Dahiyeh, era stato ucciso in un bombardamento Sale al Arouri, vice capo del Politburo di Hamas. Soltanto una settimana fa Israele aveva ucciso in un bombardamento nel sud del Paese Taleb Abdallah, noto anche come Abu Taleb, importante comandante di Hezbollah. Hassan Nasrallah, attuale capo dell’organizzazione, che sostiene la “resistenza continua” contro l’occupazione israeliana, aveva promesso in un discorso pubblico una ritorsione contro Israele che però non è mai arrivata.