La maratona notturna

L’Autonomia differenziata è legge, sì definitivo alla Camera al progetto leghista di smantellamento dello Stato

Politica - di Redazione - 19 Giugno 2024

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L’Autonomia differenziata è legge, sì definitivo alla Camera al progetto leghista di smantellamento dello Stato

Nel tardo pomeriggio di martedì il primo sì al premierato, atteso ancora dal voto della Camera e dalla seconda lettura dei due rami del Parlamento, poco prima delle otto di questa mattina la legge sull’Autonomia, approvata in questo caso in via definitiva dopo una maratona notturna.

Il provvedimento è stato approvato con 172 voti favorevoli, della maggioranza di governo, e 99 voti contrari e 1 astenuto, delle opposizioni. Il disegno di legge era già stato approvato a gennaio dal Senato.

Cosa prevede l’Autonomia differenziata

Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata era fortemente voluto dalla Lega e porta la firma del ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli, esponente proprio del Carroccio: in sostanza la legge punta a definire le modalità con cui le Regioni potranno chiedere e ottenere di gestire in proprio alcune delle materie su cui al momento la competenza è dello Stato centrale.

Al momento però la legge è monca, l’approvazione definitiva avvenuta questa mattina non determina l’effettivo trasferimento di competenze alle Regioni. Questo perché allo stato manca la definizione dei LEP, i Livelli essenziali delle prestazioni, ovvero i servizi minimi che lo Stato deve garantire in ogni parte del suo territorio su settori fondamentali, come la sanità.

Si tratta di un punto fondamentale per evitare il rischio che l’Autonomia aumenti o cristallizzi le differenze territoriali già esistenti in Italia tra le Regioni più ricche, quelle del Nord, e quelle più povere, nel Mezzogiorno.

Le proteste in Aula e le reazioni politiche

L’approvazione dell’Autonomia differenziata è arrivata in un clima di grande tensione. I deputati del Movimento 5 Stelle per protesta hanno intonato l’inno di Mameli e sventolato il tricolorecontro il malefico di disegno della maggioranza”, come l’ha definito al termine delle dichiarazioni di voti il parlamentare pentastellato Alfonso Colucci.

Dal Pd si fa sentire la segreteria Elly Schlein, che nella dichiarazione di voto finale sul ddl ha descritto quello di Calderoli come “un provvedimento che divide e crea diseguaglianze” e che “viene approvato di notte nella vergogna. Con questo voto sancite che esistono cittadine e cittadini di serie A e serie B”.

Da Alleanza Verdi-Sinistra i due leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli fanno invece notare come al termine del voto dai banchi della maggioranza, in particolare la parte di emiciclo dei deputati leghisti, ci sia stato “lo sventolio vergognoso delle bandiere padane” e della Serenissima.

Altri toni invece dal Carroccio, col ministro Calderoli che parla di “coronamento di anni e anni di battaglie politiche della Lega, all’interno delle istituzioni e nelle piazze insieme ai militanti, con un voto che scrive una pagina di storia per tutto il Paese”. Dal Veneto il governatore Luca Zaia commenta sottolineando che col voto odierno “si è fatta la storia di questo Paese”, così come di “giorno storico” e “vittoria di tutti gli italiani” parla il segretario della Lega Matteo Salvini.

di: Redazione - 19 Giugno 2024

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