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Satnam Singh, l’indagine per caporalato sull’azienda ferma per burocrazia e Covid: i Lovato incassavano fondi Ue

Satnam Singh, l’indagine per caporalato sull’azienda ferma per burocrazia e Covid: i Lovato incassavano fondi Ue

Indagato da cinque anni per caporalato, eppure la Agrilovato era riuscita ad ottenere fondi europei per un valore di 131mila euro negli ultimi otto, anche senza dichiarare operai alle proprie dipendenze. È quanto emerge sull’azienda di Renzo Lovato, l’imprenditore di Latina e padre di Antonello: per quest’ultimo lavorava Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni morto mercoledì 19 giugno all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato trasportato d’urgenza dopo che un macchinario gli aveva strappato un braccio mentre lavorava i campi.

L’indagine sui Lovato per caporalato

L’indagine per caporalato nei confronti di Renzo Lovato è stata scoperta dal tg di La7: aperta nel 2019 per reati commessi tra il 2019 e il 2020. Secondo la Procura, l’azienda sfruttava sistematicamente i lavoratori grazie all’aiuto di un caporale indiano. Questi venivano pagati cifre irrisorie, fatti lavorare su turni lunghi ed estenuanti, senza contratti regolari, senza pause e in condizioni igieniche degradanti. Chi rifiutava le condizioni proposte dall’azienda non lavorava più.

Ad oggi però l’inchiesta, che coinvolge un totale di 40 imprenditori del settore, non è ancora arrivata in aula di tribunale: per due anni la Procura ha condotto le indagini e accertato le ipotesi di reato, per altri due ha lavorato alla conclusione dell’indagine e da un anno il decreto di conclusione si trova tra i corridoi del tribunale. L’udienza preliminare non è stata ancora fissata: secondo quanto riferisce Repubblica, che cita fonti degli uffici giudiziari, ci sarebbero dei difetti di notifica. “Gli indagati sono tanti, ci sono stati problemi con le notifiche, ma ci siamo quasi”, spiegano al quotidiano dal palazzo di giustizia, ricollegando le difficoltà al “periodo Covid”, anche se la pandemia è ormai un lontano ricordo da almeno un biennio.

I finti licenziamenti

Nell’inchiesta sarebbe emerso anche un “metodo” per beffare l’Inps. L’azienda avrebbe assunto i lavoratori, che venivano fatti lavorare in condizioni disumane per i giorni necessari a maturare il sussidio di disoccupazione: questi poi venivano licenziati per finta e li si teneva a lavorare nei campi alle stesse condizioni o peggio, dato che la paga veniva ridotta della metà, con la restante parte riconosciuta invece dall’Inps.

La morte di Satnam

Renzo Lovato non è indagato per la morte di Satnam Singh, a differenza del figlio Antonello: per lui le ipotesi di reato sono omicidio colposo, omissione di soccorso e violazione delle norme sulla sicurezza.

Eppure proprio Renzo è stato quello mediaticamente più esposto e al centro della bufera mediatica. Colpa della sua intervista al Tg1 in cui ha descritto l’incidente costato la vita al bracciante indiano come “una leggerezza” che è “costata cara a tutti”. Renzo Lovato ha detto che Singh era stato avvisato di non avvicinarsi al macchinario che gli ha tranciato un braccio, ma “ha fatto di testa sua”.

Nessuna parola o riferimento al comportamento del figlio, che secondo le ricostruzioni non avrebbe chiamato immediatamente i soccorsi a seguito dell’incidente: Lovato avrebbe caricato Singh  su un furgone insieme alla moglie e li avrebbe scaricati di fronte al cancello della loro abitazione, col braccio strappato dal macchinario utilizzato per avvolgere la plastica lasciato in una cassetta per la frutta.