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Ballottaggi, dopo il flop la destra prova a cambiare le carte: nel mirino la legge elettorale delle amministrative

Ignazio La Russa e Giorgia Meloni

Ignazio La Russa e Giorgia Meloni

La destra incassa un cappotto nei capoluoghi di regione, perdendo tra primo turno e ballottaggi con un perentorio sei a zero? Allora cambiano la legge elettorale.

È il ragionamento, finissimo, che si fa nella maggioranza Meloni e che è stato esplicitato senza mezzi termini dalla seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa, esponente proprio del partito della premier Giorgia Meloni.

La “proposta” La Russa sui ballottaggi

La Russa che è intervenuto così nel pomeriggio di lunedì, a spoglio appena concluso, con una nota piuttosto chiara in cui si sottolinea come “il doppio turno non è salvifico e incrementa l’astensione” e che nel secondo turno delle amministrative “viene eletto chi ha meno voti di quanti ne ha avuti l’avversario al primo turno”, qualcosa che il presidente del Senato definisce “inaccettabile”.

La Russa, che ribadisce la sua gestione “allegra” del suo ruolo di garanzia di presidente del Senato, si lancia anche in una proposta, facendo l’esempio del doppio turno siciliano, legge elettorale che nell’isola abbassa l’asticella per vincere al primo turno al 40 per cento.

La destra prova a “eliminare” il secondo turno

Se ad esporsi è addirittura la seconda carica dello Stato, è evidente che a destra c’è fibrillazione sul tema. Pesa lo scotto della batosta subita lunedì ai ballottaggi, quando nei grandi comuni al voto il centrosinistra ha vinto piuttosto chiaramente la sfida con il centrodestra di governo.

Discussione che in realtà è addirittura precedente alle amministrative concluse lunedì con risultati non esaltanti per Meloni, Salvini e Tajani. Lo scorso marzo, in occasione del decreto Elezioni, era stata la Lega in Senato, con il capogruppo Massimiliano Romeo a tentare il blitz con un emendamento che fu poi ritirato e trasformato in ordine del giorno.

Un tentativo fortemente criticato dalle opposizioni per il tempismo, a tre mesi dalle elezioni europee ed amministrative, e che aveva costretto la stessa maggioranza a spingere il Carroccio per un passo indietro.

Schlein prepara le barricate

Di fronte al possibile nuovo tentativo della maggioranza di cambiare le carte in tavola, dal Partito Democratico ci si prepara alle barricate.

Lo dice senza mezzi termini la segreteria Elly Schlein, che al Nazareno ha tenuto martedì mattina la conferenza stampa post-elettorale in cui ha commentato l’esito del voto. Dalla sede del Pd Schlein ha risposto proprio all’uscita del presidente del Senato La Russa: “Non è che quando si perde si aboliscono le elezioni, non si scappa con il pallone in mano, a differenza di quello che ha detto ieri” La Russa. “Non è colpa degli elettori se la destra ha perso, è colpa loro”.

Noi non ci stiamo, e troviamo grave e sconveniente che la seconda carica dello Stato parli di cambiare le regole a pochi minuti dalla sconfitta, manca il senso delle istituzioni“, l’accusa di Schlein.