Meloni esclusa

Nomine Ue, accordo per i “top jobs” tra Popolari, Socialisti e Liberali: via libera a von der Leyen, Costa e Kallas

Politica - di Carmine Di Niro - 25 Giugno 2024

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Antonio Costa, Ursula von der Leyen e Kaja Kallas
Antonio Costa, Ursula von der Leyen e Kaja Kallas

L’accordo tra i capi di governo e di Stato c’è, ora manca “solo” la prova del Consiglio Ue di giovedì e poi nel mese di luglio la partita del Parlamento europeo. Secondo fonti tedesche le nomine per i “top jobs” europei, ovvero presidenza della Commissione Ue, presidenza del Consiglio Ue e Alto rappresentante per la politica estera, sono fatte.

L’intesa è arrivata ovviamente tra le tre grandi famiglie politiche europee che esprimevano l’esecutivo uscente dell’Unione europea, ovvero Popolari, Socialisti e Liberali.

Le nomine Ue per i top jobs

I nomi sono quelli emersi ormai da giorni e che erano rimaste in sospeso dopo la fumata nera al Consiglio europeo informale di lunedì 17 giugno a Bruxelles: Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea (espressione dei Popolari e riconfermata nel ruolo), António Costa per la presidenza del Consiglio europeo (ex premier socialista portoghese), Kaja Kallas come Alto rappresentante Ue (primo ministro in carica dell’Estonia, liberale).

A negoziare la partita delle nomine alla vigilia del Consiglio europeo di giovedì e venerdì c’erano per il Ppe i premier polacco e greco, Donald Tusk e Kyriakos Mītsotakīs, per i socialisti il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier spagnolo Pedro Sánchez, per i liberali il presidente francese Emmanuel Macron e il premier olandese uscente Mark Rutte, prossimo alla nomina di segretario generale della Nato.

All’accordo si è arrivati col passo indietro dei Popolari, che avevano fatto fallire il primo vertice del 17 giugno per le richieste avanzate sul tavolo delle trattative: forti di un aumento dei seggi in Parlamento, il centrodestra avrebbe voluto “spacchettare” il mandato del presidente del Consiglio Ue, destinato al socialista portoghese Costa, in due mandati da due anni e mezzo, così da consentire l’alternanza con un esponente dei Popolari.

Il ruolo dell’Italia e di Meloni

E Giorgia Meloni? Sulla partita dei “top jobs” la premier non ha toccato palla, quantomeno sui nomi da portare in Consiglio europeo e poi in Parlamento.

È qui però che la premier potrebbe far contare il suo peso e quello dei suoi eurodeputati. Secondo le fonti tedesche che hanno riferito degli accordi sulle nomine, Ursula von der Leyen negozierà direttamente con Giorgia Meloni per la futura maggioranza Ue, non in quanto leader dell’estrema destra dell’Ecr ma in qualità di premier italiana, per decidere quale sarà il portafoglio riservato all’Italia nella prossima Commissione europea.

Un modo questo per ottenere il sì della truppa di FdI al pacchetto di nomine in Parlamento, ma non legare Popolari, Socialisti e Liberali ad alleanze con l’estrema destra dell’Ecr su alleanza politiche.

25 Giugno 2024

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