Al parco Baden Powell

Omicidio di Pescara: due 16enni fermati, la droga, 25 coltellate, il bagno al mare: “Nessuna empatia o pentimento”

Due liceali, entrambi 16enni. Si trovano in una comunità di accoglienza. "Incredibile disagio giovanile, sorprendente carenza di empatia emotiva e palese incapacità di comprendere l'estremo disvalore delle azioni commesse"

Cronaca - di Redazione Web

25 Giugno 2024 alle 12:01 - Ultimo agg. 25 Giugno 2024 alle 14:01

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FOTO DI REPERTORIO
FOTO DI REPERTORIO

Due minorenni, due sedicenni, due figli della “Pescara Bene”: uno figlio di una avvocata, un altro figlio di un maresciallo dei Carabinieri. I due liceali fermati per l’omicidio di Cristopher Thomas Luciani, 16 anni, nel parco Baden Powell, non avrebbero mostrato nessuna reazione particolare, anzi assenza di empatia e pentimento durante il primo interrogatorio. Si trovano in una comunità di accoglienza, entro quattro giorni si terrà l’udienza di convalida del fermo. L’inchiesta è nelle mani della Procura dei Minori dell’Aquila.

25 coltellate non hanno lasciato scampo a Luciani, residente a Rosciano, paesino della Provincia, ritrovato senza vita nel parco nel centro della città abruzzese. Il delitto si sarebbe consumato domenica pomeriggio, il cadavere è stato rinvenuto in serata. Proseguono le ricerche da parte dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco dell’arma che ancora non è stata ritrovata. Forse un coltello da sub. Le indagini della Polizia hanno portato rapidamente ai due liceali fermati. Un testimone, amico dei due, avrebbe lanciato l’allarme. Secondo le ricostruzioni i fermati si sarebbero in seguito ricongiunti con gli amici e avrebbero fatto il bagno al mare in uno stabilimento balneare del centro.

Dopo il ritrovamento del corpo tra le sterpaglie sul posto sono arrivati il 118, la Polizia, il procuratore capo Giuseppe Bellelli e il sostituto Gennaro Varone. Successivamente anche il medico legale Christian D’Ovidio, il capo della Procura dei minori aquilana David Mancini e il sostituto Angela D’Egidio. Oltre alle testimonianze gli investigatori della Mobile di Pescara, diretti dal vice capo Mauro Sablone, si sono serviti anche delle immagini delle telecamere installate davanti al parco e presso lo stabilimento balneare. “Non posso dire molto c’è il segreto istruttorio. Però posso dire quello che mi riguarda: prego per chi c’è e per chi non c’è più”, ha detto l’avvocata madre di uno dei due fermati a Il Corriere della Sera.

Non è chiaro se l’omicidio sia stato consumato da una sola persona o da due persone. Il movente: forse un debito di non più di 250 euro, maturato nell’ambiente del piccolo spaccio di droga. La Questura ha parlato di “drammatica vicenda”, che ha evidenziato “un incredibile disagio giovanile, una sorprendente carenza di empatia emotiva ed una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse. Questi atteggiamenti disfunzionali meritano ampio approfondimento”. Luciani stesso era seguito dai servizi sociali del Comune di Rosciano, era fuggito da una comunità di accoglienza la settimana scorsa.

25 Giugno 2024

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