UE
Top jobs in EU: cosa sono, il significato, le cariche dell’Unione Europea, le trattative, il ruolo di Giorgia Meloni
La nuova Unione dopo le elezioni dell'8 e 9 giugno. Le decisioni al Consiglio Europeo. Nessuna decisione dell'Italia, ha assicurato il vice primo ministro Antonio Tajani
Politica - di Redazione Web
Ancora nessuna decisione sul voto dell’Italia sui top jobs dell’Ue. Lo ha assicurato Antonio Tajani, vice primo ministro e ministro degli Esteri del governo Meloni, segretario di Forza Italia. “Le trattative sono ancora in corso”, ha detto al suo arrivo al pre-vertice del Partito Popolare Europeo. Dopo la fumata nera dello scorso 17 giugno alla cena informale del Consiglio Europeo era stato tutto rimandato al 27 e 28 giugno. Della partita fanno parte Ursula von der Leyen, lanciatissima per una conferma a capo della Commissione, la liberale estone Kaja Kallas per il ruolo di Alto Rappresentante della politica estera europea e il socialista portoghese Antonio Costa per il Consiglio Europeo.
Insomma i “Top Jobs”, così come vengono indicate le posizioni di vertice delle principali istituzioni dell’UE. Presidenza della Commissione Europea, Presidenza del Consiglio Europeo, Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione. Cariche che vengono decise e nominate a partire dai risultati delle elezioni che hanno rinnovato il Parlamento Europeo. Di solito i Top Jobs sono distribuiti tra i principali gruppi politici: la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha contestato le trattative in corso, sostiene un maggior coinvolgimento del suo gruppo, ECR, quello dei Conservatori e Riformisti Europei di cui è presidente.
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Cosa sono i top jobs europei
La carica più importante è quella del Presidente della Commissione, l’organo esecutivo supremo dell’Unione. Di solito viene scelto un rappresentante del gruppo che ha ottenuto il maggior numero di seggi all’Europarlamento. Al momento von der Leyen, rappresentante del PPE, punta a un secondo mandato, è la favorita. Le altre due cariche invece sono frutto di negoziati tra i gruppi. I leader devono raggiungere il sostegno di una “maggioranza qualificata” di almeno 15 dei 27 leader dell’Ue in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione dei 27 Stati membri. Al Parlamento spetterà l’approvazione dietro maggioranza della nomina del Presidente della Commissione durante la sessione plenaria di settembre. La nuova aula con gli ultimi eletti si riunirà per la prima volta il 16 luglio.
L’appello di Meloni sui top jobs europei
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in aula mercoledì 26 giugno aveva accusato che i leader impegnati nei negoziati per decidere gli incarichi avrebbero deciso di escludere l’Italia dalle trattative: per il coinvolgimento di nuovi parlamentari di destra eletti, l’ECR può contare più europarlamentari dei Liberali. Popolari, Socialisti e Liberali hanno lavorato da subito dopo il voto a confermare l’accordo così come è emersa l’intenzione di rinnovare l’incarico di Presidente a von der Leyen e di affidare ad Antonio Costa la guida del Consiglio Europeo e a Kaja Kallas quello di rappresentanze della diplomazia.