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Gioventù meloniana fascista, può il partito della premier governare l’Italia e rappresentarla in Europa?

Gioventù meloniana fascista, può il partito della premier governare l’Italia e rappresentarla in Europa?

Ma questi sono fascisti davvero? Chi legge l’Unità sa che noi siamo sempre molto cauti in questo campo. Cioè, siamo convinti che questo governo compia degli atti fascisti (con gli immigrati, con i detenuti, con gli omosessuali, con la politica dei redditi…) e cerchiamo sempre di denunciare questi atti (che spesso, per esempio con la strategia dei respingimenti dei profughi, portano anche a molte decine di morti) ma non pensiamo che sia un governo ideologicamente fascista. Del resto gli atti fascisti di questo governo, purtroppo, sono stati preceduti da atti fascisti anche di altri governi, in particolare dal governo giallo-verde del 2019, ma anche da precedenti governi di centrosinistra.

Non pensiamo – non pensavamo – che il problema sia qualche frase fuori luogo di La Russa, o il rifiuto di togliere la fiammella dal simbolo di An, né che siano urgenti richieste di abiura. Noi pensiamo che l’antifascismo dei simboli sia un antifascismo molto debole. Virtuale. Il vero antifascismo è quello che rifiuta il razzismo, il giustizialismo, il moralismo, gli atti di sopraffazione verso i deboli, il bellicismo, il non rispetto della vita umana. Ora però c’è una novità imprevista. Che pone problemi politici che non possono essere aggirati. FanPage ha scoperto con una inchiesta giornalistica che il movimento giovanile di Fratelli d’Italia è pieno zeppo di fascisti dichiarati, i quali dell’ideologia del vecchio fascismo mitizzano tutto, dal Duce al razzismo antiebraico, e dunque – direttamente o indirettamente – mitizzano il nazismo, lo sterminio, i crimini di guerra.

Ora siamo ben oltre i saluti romani alla commemorazione di Sergio Ramelli da parte di un gruppetto di nostalgici. Siamo oltre il saluto di La Russa ai militari che gridavano DE-CI-MA e alle smargiassate del generale Vannacci sulle imprese di Junio Valerio Borghese. Perché questi ragazzi che si salutano col braccio teso non sono un gruppetto di estremisti ma sono i cuccioli del principale partito di governo. E non sono allevati da cattivi maestri magari provenienti da Ordine Nuovo, ma dai dirigenti del principale partito di governo. Anzi, abbiamo scoperto che persino alcuni parlamentari del principale partito di governo si salutano con le modalità del vecchio folclore mussoliniano. L’organizzazione giovanile di FdI è quella dalla quale viene la premier, che grazie alla sua indiscussa capacità di leadership e di comando, la forgiò a sua immagine e somiglianza. Capite che le cose cambiano radicalmente. Non discutiamo più dell’ipotesi che sia o no reato l’apologia di fascismo (Io credo che nessuna opinione e nessuna atteggiamento non violento sia reato, e penso che non dovrebbe esistere il reato di apologia di fascismo); non ci esercitiamo sulle ragioni o i torti degli scontri tra fascisti e Anpi: qui stiamo di fronte a un fatto nuovo.

Scopriamo che il partito principale di governo, e quello che esprime la premier, è un partito che ha una base, forte – perché è uno dei pochi partiti che ha una base forte – soggiogata dalle idee fasciste e dalla nostalgia per il ventennio di Mussolini. E che è da escludere che ai vertici del partito sia sfuggito questo aspetto della propria organizzazione politica. E che di conseguenza esiste una questione di opportunità gigantesca: può la premier italiana – del paese che fu la culla del fascismo e quindi, poi, del nazismo – essere compromessa con una organizzazione evidentemente fascista? Può governare l’Italia? E, soprattutto, può rappresentarci in Europa e nel mondo? Quale danno comporta, per il nostro paese – io continuo a chiamarlo paese, e dopo quello che ha scoperto Fanpage ancora di più mi guarderò da chiamarlo nazione… – la notizia che i vertici dello Stato sono compromessi col fascismo? Vedete, non è più una discussione marginale. Intellettuale. Per storici o giuristi. No: c’è sul tappeto un problema grande come una casa: la legittimità di questo governo. Ho l’impressione che questa legittimità non ci sia più.