Dolorosissima eliminazione per l’Italia agli Europei di calcio in corso in Germania. E non per il risultato: uscire ai turni a eliminazione diretta può succedere, e anche se con una buona squadra ma non irresistibile come la Svizzera, ben messa in campo. Dolorosa, sconfortante e deludente eliminazione per la mancanza di idee, ritmo, energia, concentrazione, degli Azzurri. 2 a 0 per gli elvetici, risultato giustissimo.
Primi quindici minuti un’Italia avulsa. Senza idee, movimenti, figuriamoci intuizioni. La Svizzera portava avanti il pallone, puntava la porta di Donnarumma, portava un pressing altissimo. E l’Italia che non riusciva mai a salire. Soltanto dopo un quarto d’ora un’imbucata di Fagioli per Cristante e una buona iniziativa di El Shaarawy che in contropiede conquistava un calcio di punizione.
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Ci voleva di nuovo un grande Donnarumma per neutralizzare un’occasione dalla corta distanza di Embolo, tenuto in gioco colpevolmente da Darmian. Chiesa faceva di testa sua e cambiava fascia, si spostava a sinistra e al 25esimo portava lo scompiglio nell’area avversaria provando la conclusione ribattuta in angolo dalla difesa. Ma cambiava poco: poca energia, poca precisione, nessuna idea.
Il vantaggio della Svizzera al 36esimo dopo un’ottima combinazione: Freuler arrivava a rimorchio, indisturbato, imbeccato da Vargas, controllava il pallone di destro e concludeva di sinistro. Nessun sussulto, nessuna reazione da parte dell’Italia. Al 45esimo su punizione da posizione defilata Rieder trovava di nuovo Donnarumma che riusciva a distendersi e a deviare la sfera sul palo e quindi in corner.
Pronti e via e al primo minuto del secondo tempo un gol di Vargas, con gran tiro a giro sul secondo palo, tagliava le gambe agli Azzurri. Senza colpe Donnarumma, troppa libertà tuttavia nella manovra svelta ma neanche troppo elaborata della Svizzera. E ancora una volta: nessun sussulto, nessuna reazione da parte dell’Italia. Con il passare dei minuti la girandola dei cambi che non cambiava niente. Anche due occasioni, apparse più casuali, fortunose, che altro. Un colpo di testa fortuito di Schär che cercando il retropassaggio mandava fuori tempo il portiere Sommer e trovava il palo. Al 74esimo buona idea di Zaccagni, che girava un cross in torsione di testa sul secondo palo, Scamacca preferiva colpire di destro invece che di sinistro e da due passi colpiva il palo. Game over.
Piuttosto fuori luogo le aspettative di chi magari si aspettava un exploit a sorpresa come nel 2021, quando una Nazionale non fortissima ma comunque strutturata, aveva vinto il torneo continentale stupendo tutti. La Nazionale di Spalletti è stata però improponibile, inguardabile, scoraggiante per quanto visto in campo, per calciatori che non sono fenomeni ma certo non così insufficienti. “Secondo la fisica il calabrone non potrebbe volare. Eppure vola”, recita un adagio scientificamente smentito. Si può fare un parallelismo però con la condizione mentale dei calciatori. Allerta rossa per le qualificazioni Mondiali: l’Italia manca da due edizioni.