L'evento
‘Diego vive’, il paradosso della mostra a Napoli su Maradona senza maglie azzurre: foto e video
Un'esposizione piccola ma ben allestita. Forse ci si poteva aspettare un po' di più sul numero di cimeli e del materiale inedito messi a disposizione. Tuttavia, la rappresentazione ha puntato tutto sull'interattività. E per un napoletano e tifoso del Napoli dedicare un po' di tempo a El Pibe de Oro è sempre un'emozione. Per questo, e per tutto ciò che ha rappresentato, è stato triste vedere D10S senza la divisa partenopea
Sport - di Andrea Aversa
Ha chiuso i battenti la mostra Diego Vive, allestita nell’ex base Nato di Bagnoli a Napoli. Ieri, domenica 30 giugno, è stata l’ultima giornata nella quale napoletani e turisti hanno potuto immergersi nella vita e nella carriera di Diego Armando Maradona. Noi ci siamo riusciti appena in tempo. Lo scorso venerdì, 28 giugno, ora di pranzo. Il sole picchiava come non mai, la temperatura era più che estiva. L’ex base Nato si è mostrata per ciò che è: un’area vastissima dove si potrebbero organizzare una miriade di iniziative. Per adesso, da qualche anno, è sorto il Villaggio del rugby made in Amatori Napoli arricchito da uno splendido campo in erba sintetica. E poi, eventi, serate e concerti.
La mostra ‘Diego Vive’ nell’ex base Nato di Bagnoli
E grazie a Diego Vive anche mostre. Questa dedicata a Diego Armando Maradona è piccola ed essenziale. Se gli esterni hanno lasciato un pò a desiderare, l’interno è stato ben allestito. Il ‘viaggio’ è iniziato con un ologramma del campione argentino che ha presentato se stesso e l’esposizione. Già la partenza ha messo in chiaro una cosa: il punto di forza della mostra è l’interattività. Infatti, non vi abbiamo trovato tanti cimeli de El Pibe de Oro e neanche abbondanza di materiale inedito. Le tappe, il percorso da seguire, sono stati così suddivisi: una piccola stanza che dovrebbe dare l’idea delle umili origini di D10s e della sua famiglia (con tanto di piccolo schermo che ha narrato l’infanzia del Pelusa).
La tristezza per l’assenza delle maglie del Napoli
Poi è giunto il momento della sfilata delle magliette utilizzate da Maradona, quelle che ne hanno caratterizzato la vita tra vittorie e sconfitte. Il tutto, arricchito da tantissime foto del fuoriclasse che lo hanno immortalato con i genitori, i figli e gli amici. E qui, c’è stata la nota più triste: l’assenza delle maglie azzurre del Napoli. È noto che i curatori della mostra e gli eredi di Diego non hanno trovato un accordo con il manager Stefano Ceci e il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Una querelle finita anche in Tribunale e che le parti avrebbero potuto cercare di risolvere. Ma siamo andati avanti e proseguendo per questo tour si è arrivati al Maradona campione del Mondo e ‘delfino’ politico dei leader Fidel Castro e Hugo Chavez. Anche qui ci sono state messe delle fotografie e dei video, trasmessi da un piccolo schermo.
Tanta interattività ma si poteva fare di più
L’ultima parte della mostra è stata quella più emozionante. Uno stanzone caratterizzato da un particolare gioco di luci, musiche e filmati che hanno dato vita a una realtà aumentata che ci ha fatto immergere nella vita e nella carriera di Maradona: le origini, i primi calci ad un pallone, i più bei gol con gli Argentinos Juniors, con il Boca Juniors, con il Barcellona, con il Napoli, e con la nazionale argentina, la vittoria della Coppa del Mondo nel 1986 in Messico, il Diego capitano e leader dello spogliatoio, il ritiro dal calcio. Prima di uscire c’è stata la possibilità di indossare un visore che ci ha permesso di vivere in prima persona il gol del secolo: quello contro l’Inghilterra, nel quale Maradona – dopo aver già segnato con la famosa Mano de Dios – partendo dal centrocampo scartò tutti i suoi avversari prima di mandare il pallone in rete.
Costo eccessivo ma Diego è sempre un’emozione
Insomma, non aver potuto ammirare le magliette del Napoli – in una mostra che ha esordito nel capoluogo partenopeo (l’esposizione dovrebbe essere itinerante) – dove Maradona è di fatto una divinità, è stato paradossale e grottesco allo stesso tempo. Non siamo riusciti a partecipare alle altre attività pubblicizzate, soprattutto quelle dedicate ai bambini, forse per l’orario o perché la mostra era agli ultimi giorni di vita. Bene l’idea dell’interattività che può essere migliorata ma che da sola non è bastata a compensare la quasi assenza di cimeli e materiale inedito appartenente alla storia di Maradona. Per tutti questi motivi, il costo del biglietto per accedere alla mostra è secondo noi eccessivo (oltre i 20 euro). Ma c’è poco da dire, per Maradona e per ciò che lui ha rappresentato per Napoli, si può fare questo e altro.