L'indagine a Latina

Morte di Satnam, arrestato il titolare dell’azienda agricola Lovato: per il gip sua condotta “disumana”

Cronaca - di Redazione - 2 Luglio 2024

CONDIVIDI

Morte di Satnam, arrestato il titolare dell’azienda agricola Lovato: per il gip sua condotta “disumana”

Due settimane per una svolta nell’inchiesta sulla morte di Satnam Singh, il bracciante agricolo indiano, 31 anni, morto mercoledì 18 giugno all’ospedale San Camillo di Roma, dove era arrivato in condizioni disperate dopo un “incidente” sul lavoro, nei campi di Latina.

I carabinieri hanno tratto in arresto Antonello Lovato per l’accusa di “omicidio doloso di Singh Satnam”, come reso noto dalla Procura. “Sulla scorta delle risultanze della consulenza medico legale la Procura ha variato l’ipotesi di reato inizialmente configurata (omicidio colposo) ed ha contestato il reato di omicidio doloso con dolo eventuale. – spiega una nota la Procura -. La consulenza medico legale ha accertato che ove l’indiano, deceduto per la copiosa perdita di sangue, fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe con ogni probabilità salvato”.

A finire in manette è dunque il 38enne titolare dell’azienda agricola in cui lavoravano Satnam e la moglie, entrambi senza contratto e in condizioni disumane.

Satnam era morto al San Camillo di Roma, dove era arrivato trasportato in elisoccorso, in condizioni disperate: era stato ricoverato in prognosi riservata per l’amputazione del braccio destro, gravi ferite alle gambe e le conseguenze di una emorragia. Braccio che si era strappato a seguito di un drammatico incidente: un macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore gli aveva tranciato l’arto, schiacciandogli poi gli arti inferiori.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Lovato invece di allertare i soccorsi avrebbe caricato Satnam e la moglie su un camioncino e poi scaricati davanti alla loro abitazione, col braccio tranciato dal macchinario poggiato sopra una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi.

L’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Latina Giuseppe Molfese su richiesta del procuratore Giuseppe De Falco, è la naturale conseguenza delle risultanze della consulenza medico-legale, che ha confermato come Satnam si sarebbe potuto salvare con dei soccorsi tempestivi.

Non solo. Il giudice per le indagini preliminari scrive nella sua ordinanza di custodia cautelare che “prescindendo da valutazioni etiche (irrilevanti per il diritto penale) che pure si imporrebbero a fronte di una condotta disumana e lesiva dei più basilari valori di solidarietà, non può sottacerti che l’indagato si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire“.

Sentito dal Tg1, il padre dell’indagato, Renzo Lovato, aveva difeso il figlio parlando di “leggerezza” sul lavoro da parte di Satnam Singh. “Non è quello che si legge sui giornali, aveva avvisato il lavoratore di non avvicinarsi al mezzo ma ha fatto di testa sua. Una leggerezza che è costata cara a tutti”, la ‘ricostruzione’ fornita al telegiornale.

“Stavamo aspettando questa notizia, eravamo arrabbiati”. Con queste parole Gurmukh Singh, presidente della comunità indiana del Lazio, ha commenta la notizia dell’arresto di Antonello Lovato. “La cosa più brutta che ha fatto è stata quella di lasciarlo davanti alla sua abitazione invece di portarlo all’ospedale. Un incidente può capitare, ma non chiamare i soccorsi è inammissibile”, le parole di Gurmukh Singh.

di: Redazione - 2 Luglio 2024

Condividi l'articolo