Scontro in maggioranza

Lega contro Forza Italia, guerra anche sulle tv: più pubblicità in Rai per tagliare il canone (e colpire Mediaset)

Politica - di Redazione - 3 Luglio 2024

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Lega contro Forza Italia, guerra anche sulle tv: più pubblicità in Rai per tagliare il canone (e colpire Mediaset)

La guerra tra Lega e Forza Italia non si è conclusa con l’esito delle Europee, che ha visto il Carroccio scavalcato dagli azzurri. Gli attriti tra i partiti dei due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, che sono continuati in maniera evidente anche nel mezzo della partita sui “top jobs” europei, sul ruolo dell’Italia nella prossima Commissione e sul collocamento nel Parlamento europeo, si sono però spostati anche su un altro tema sensibile.

La questione riguarda le televisioni, argomento di non poco conto per Forza Italia, partito con i conti in rosso e tenuto in piedi dalla famiglia Berlusconi dopo la scomparsa del fondatore Silvio.

La proposta della Lega sul canone Rai

Il deputato della Lega Stefano Candiani, tra l’altro membro della commissione di Vigilanza Rai, alla vigilia della nomina del nuovo consiglio di amministrazione della tv pubblica ha infatti presentato una proposta di legge per aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai, così da abbassare il canone.

In particolare la proposta Candiani punta a “garantire una raccolta di quasi 600 milioni che darebbero all’azienda la possibilità di una maggiore autonomia sul mercato”, circa cento milioni in più rispetto al valore degli spot trasmessi da viale Mazzini nel 2022, quando valevano circa 500 milioni di euro.

Obiettivo finale è quello di arrivare ad un graduale cancellamento tout-court del canone: il testo indica infatti una “progressiva riduzione del canone con un taglio a cadenza annuale del 20% rispetto all’importo oggi previsto, fino al suo totale azzeramento in cinque anni”, mentre “viene previsto fin da subito che, laddove sussista ancora oggi l’impossibilità di accesso alla rete o l’impossibilità di fruizione del servizio da parte degli utenti per motivi estranei alla propria volontà, il pagamento del canone di abbonamento non è dovuto”.

Le conseguenze per Mediaset e La7

L’idea di Candiani non è nuova, così come le polemiche che può provocare in particolare tra gli editori privati, da un lato La7 di Urbano Cairo e dell’altro dalla Mediaset della famiglia Berlusconi, “azionista” di Forza Italia.

Non è difficile leggere dietro la proposta di Candiani un messaggio, un avvertimento del Carroccio all’azienda di Piersilvio Berlusconi e per ovvie ragioni “cara” a Forza Italia, partito che tra l’altro nella vicina partita delle nomine in Rai si aspetta di ottenere la poltrona di presidente per Simona Agnes. Aumentare la pubblicità per viale Mazzini comporterebbe, come ovvio, una diminuzione degli introiti pubblicitari per La7 e Mediaset.

Non a caso fonti di Forza Italia replicano a stretto giro alla proposta Candiani: “Se loro la vogliono portare avanti sono liberi, ma noi non siamo d’accordo. Pur non considerandola un atto ostile, è una proposta di legge non concordata, che non fa parte di un accordo di governo”, spiegano dal partito di Tajani.

La legge in questo modo anche il capogruppo Pd in Vigilanza Rai Stefano Graziano: “Cosa ne pensano Meloni e Fdi di una proposta che porterà alla chiusura del servizio pubblico e ha tutto il senso di un avvertimento a Mediaset e alle private?”.

di: Redazione - 3 Luglio 2024

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