Violenza in corsia

Napoli, infermiera aggredita all’ospedale Cardarelli: “Colpita con un pugno in faccia da un paziente”

La giovane Veronica Caudiero ha denunciato i fatti all'autorità giudiziaria. Ora dovrà operarsi al setto nasale a causa delle fratture riportate: "Ho paura di tornare a lavoro". L'ennesimo episodio di terrore avvenuto all'interno di un nosocomio. La solidarietà della Direzione Infermieristica e dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche, l'intervento del sindacato e il silenzio della Direzione generale, amministrativa e sanitaria della struttura napoletana

Cronaca - di Andrea Aversa - 4 Luglio 2024

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Napoli, infermiera aggredita all’ospedale Cardarelli: “Colpita con un pugno in faccia da un paziente”

Prima è stata offesa, poi colpita e infine sbeffeggiata: “Hai visto? Te l’avevo detto che ti avrei spaccato la faccia“. È soltanto uno degli aspetti più bui di una triste vicenda avvenuta all’ospedale Cardarelli di Napoli, l’ennesima che ha avuto per protagonista la violenza e per vittima una giovane infermiera. Era la notte tra il 21 e il 22 giugno, quando la 27enne Veronica Caudiero stava facendo il suo secondo turno di notte, di reperibilità, presso il nosocomio napoletano dove è in servizio. Verso le 2, si è recata spontaneamente in aiuto di un Operatore socio sanitario (Oss), in difficoltà nel cambiare le lenzuola di un paziente con complicazioni deambulatorie. L’uomo, un anziano di 76 anni, manifestava resistenza, costringendo l’infermiera e l’operatore sanitario a chiamare un terzo Oss.

Veronica Caudiero, l’infermiera presa a pugni all’ospedale Cardarelli di Napoli

Il paziente ha iniziato a minacciarci – ha raccontato Caudierol’Unità – poi, all’improvviso, mi ha sferrato un pugno dritto in faccia. Ha colpito in pieno il mio naso, ho provato un forte dolore e sono stata costretta a recarmi d’urgenza al triage per essere refertata. Tornata in reparto (il Pronto Soccorso Obi, ovvero di Osservazione breve e intensiva, ndr), sono stata offesa e aggredita verbalmente dallo stesso paziente che è stato dunque consapevole e cosciente dell’azione commessa“. Dopo i controlli sanitari di rito, Caudiero è stata sottoposta a una tac che ha riscontrato una, “frattura delle ossa nasali con edema e laterodeviazione della piramide nasale ed infossamento della cartilagine triangolare sinistra con riduzione della valvola nasale interna e difficoltosa respirazione. Necessario intervento di rinosettoplastica post traumatica, in attesa si applicano cerotti e placca di cicatrizzazione“.

L’aggressione e la denuncia

In pratica, per svolgere il proprio lavoro, Veronica Caudiero ha rimediato una frattura del setto nasale oltre che un forte trauma psicologico. “Dopo l’aggressione – ha spiegato l’infermiera nel denunciare i fatti, ho segnalato la vicenda all’Inail che ha attivato una pratica per infortunio sul lavoro. Inoltre, l’Unità di protezione e prevenzione ha avviato il normale protocollo che prevede un supporto psicologico. Sono giornate difficili, ho l’ansia e la paura di tornare a lavoro“. Contestualmente alla denuncia fatta all’autorità giudiziaria, per la giovane laureatasi all’Università Luigi Vanvitelli di Napoli, è scattata la solidarietà da parte della dirigenza del suo reparto (la Direzione Infermieristica Tecnica e Riabilitativa del Cardarelli) e dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli.

Solidarietà e silenzio

Silenzio tombale, invece, da parte della Direzione generale, amministrativa e sanitaria dell’ospedale Cardarelli. Un aspetto evidenziato dal Segretario aziendale Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), presso il nosocomio napoletano, Alessandro Olivieri che a l’Unità ha dichiarato: “Dopo che la Dottoressa Caudiero ci ha contattati segnalandoci il grave episodio del quale è stata vittima, abbiamo prodotto un documento. Al suo interno abbiamo denunciato l’ennesima aggressione avvenuta presso il Cardarelli. Un ospedale dove vi è una situazione critica, legata al sovraffollamento delle aree di emergenza. Ciò crea disagi ed è causa di esasperazione tra i pazienti. Di conseguenza, il personale sanitario è costretto a lavorare in sottorganico in un contesto difficile. Questo non giustifica in nessun modo le azioni violente che condanniamo con fermezza. Auspichiamo che i fatti vengano accertati e chiariti dalle autorità competenti. Siamo molto rammaricati dal fatto che la Direzione generale non ha posto rimedio ad alcune situazioni, nonostante le nostre numerose proposte, e che non ha speso una sola parola di solidarietà e vicinanza nei confronti di una sua dipendente. Saremo sempre al fianco di Veronica e agli operatori sanitari vittime di un sistema che evidentemente non funziona“.

Parola all’avvocato

Contattato da l’Unità, ha affermato l’avvocato Mario Paesano, legale difensore dell’infermiera Caudiero: “Quello che è accaduto alla mia cliente è inaccettabile. Soprattutto è vergognoso che ciò avvenga durante lo svolgimento delle attività assistenziali. Gli operatori sanitari vivono nell’incubo quotidiano di subire aggressioni, senza alcuna tutela da parte di chi dovrebbe difenderli. E questo in uno Stato di Diritto non può e non deve essere tollerato. Quali attività concrete pongono le istituzioni al fine di prevenire le ripetute aggressioni che capitano in corsia? Non servono e non devono bastare interventi di facciata, ma occorrono interventi incisivi, procedure più snelle al fine di raggiungere un più ampio e concreto grado di sostegno e, soprattutto, l’effettiva applicazione delle norme – incriminatrici – poste a loro tutela. Bisogna fare in modo che quanto avvenuto non succeda mai più“.

4 Luglio 2024

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