I guai per Giorgia Meloni in Europa continuano. La premier italiana, dopo esser stata isolata in sede di Consiglio europeo sulle nomine per i “top jobs”, vede dissolversi il suo Ecr, il gruppo dei Conservatori europei di cui è presidente e azionista di maggioranza assieme al polacchi del PiS.
Ad annunciare venerdì l’addio a uno dei due eurogruppi di estrema destra presenti in Parlamento europeo è Vox, il partito “post-franchista” di Santiago Abascal, che ha ha reso noto come il movimento aderirà alla nuova piattaforma politica “Patrioti per l’Europa”, lanciata dal premier ungherese Viktor Orban, con i suoi sei eurodeputati.
Vox passa nei Patrioti di Orban
Il sodalizio di Vox con i Patrioti è stato sancito nel corso di un incontro, a Madrid, tra il leader dell’estrema destra spagnola, Santiago Abascal e Balasz Orban, il consigliere politico di Viktor Orban.
“Con questo traguardo fondamentale si conferma la volontà unificante di Vox per i partiti che dentro e fuori l’Europa difendono la sovranità delle Nazioni, la sicurezza nelle strade, la sicurezza delle frontiere, la prosperità economica e sociale, la famiglia e le vere radici dell’Europa e dell’Occidente“, spiega Vox nella nota dicendosi “consapevole del messaggio che milioni di europei hanno trasmesso nelle ultime elezioni, nelle quali hanno votato con maggiore forza per un’alternativa alle politiche di Bruxelles degli ultimi anni”.
Quanto ai “Patrioti” di Orban, per ora ne fanno parte oltre agli ungheresi di Fidesz, anche gli austriaci di Fpo, i portoghesi di Chega e i cechi di Ano: dovrebbero toccare quota 30 seggi ma non possono ancora dare vita a un gruppo parlamentare autonomo poiché serve la rappresentanza di almeno 7 nazioni.
L’addio di Vox a Meloni e all’Ecr
Quanto a Giorgia Meloni, “rimarrà sempre un’amica e un alleata”, si legge nella nota del partito spagnolo, con cui i rapporti della premier erano ottimi: “memorabili” i suoi comizi in Spagna dove la leader di FdI ha più volte attaccato a testa bassa sui temi più cari all’estrema destra, dai migranti ai diritti civili, fino al discorso-meme “Yo soy Giorgia, soy una mujer…”.
Ma andando oltre le frasi di circostanza, l’addio di Vox rischia di dare il via ad una slavina nell’Ecr: senza i sei spagnoli i Conservatori scendono a quota 78 seggi e, pur restando la terza forza in Parlamento davanti ai liberali di Renew (a quota 77), vedono un futuro non roseo.
L’uscita di Abascal potrebbe infatti dare il là all’addio anche del PiS, il partito Diritto e Giustizia dell’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, che non hanno fatto mistero di avere trattative in corso con i “Patrioti” di Orban.
La differenza la potrebbe fare l’eventuale apertura degli eurodeputati di Fratelli d’Italia al bis di Ursula von der Leyen: in caso di voto favorevole al bis della presidente della Commissione europea, Meloni romperebbe il fronte della destra, aprendo all’uscita dall’Ecr dei polacchi.
Il ruolo di Salvini
Non è un caso che l’uscita di Vox dai Conservatori di Meloni venga immediatamente commentata dalla Lega di Matteo Salvini, che parla di “segnale importantissimo” e di un “fronte del cambiamento in Europa, determinato a dire no alla Von der Leyen e ai socialisti” che “cresce”.