Lo scontro

Cos’è l’emendamento Mulè e perché i club italiani rischiano l’esclusione dalle Coppe: Uefa e Fifa contro il governo

Politica - di Redazione

11 Luglio 2024 alle 16:53 - Ultimo agg. 11 Luglio 2024 alle 17:01

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Il ministro dello Sport Andrea Abodi
Il ministro dello Sport Andrea Abodi

Lo scontro tra il mondo del calcio italiano, il governo Meloni e le due massime istituzioni del “soccer” mondiale, UEFA e FIFA, non aveva mai raggiunto questi livelli. Le minacce sono di portata a suo modo storica: l’esclusione dei club nostrani dalle competizioni internazionali, dalla Champions League all’Europa League alla Conference League, fino al Mondiale per club FIFA e addirittura all’incompatibilità con gli Europe 2032 già assegnati all’Italia e alla Turchia.

L’oggetto di questo scontro senza precedenti è l’emendamento a firma Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia, al decreto Sport e istruzione.

Cosa prevede l’emendamento Mulè

In sostanza l’emendamento Mulè prevede l’autonomia delle leghe dalla Federcalcio. Si tratta di concedere piena autonomia, sia a livello di statuto che di regolamenti, organizzazioni e gestione alle leghe, in particola a quella di Serie A, dandole maggiore peso. Serie A che, se venisse approvato l’emendamento Mulè avrebbe il diritto di avere parere vincolante sulle delibere della Figc che la riguardano e la possibilità di ricorrere contro la giustizia sportiva direttamente al Tar del Lazio.

Le minacce di UEFA e FIFA

Troppo per le due massime istituzioni del calcio, europeo e mondiale. Così al presidente della Federazione italiana Gabriele Gravina è arrivata una lettera congiunta di UEFA e FIFA dai toni durissimi che lascia poco spazio a interpretazioni.

L’emendamento Mulè, che in sostanza smantella l’autonomia della Figc, deve essere cancellato e soprattutto non approvato. “Se dovesse essere adottato – è scritto in una lettera di cui l’Ansa ha preso visione – e reso esecutivo nella sua formulazione originale, o anche in una nuova con sostanzialmente gli elementi trattati, non ci sarebbe altra scelta che sottoporre la questione agli organi competenti per l’esame di misure, inclusa un’eventuale sospensione della Figc. Che tra l’altro renderebbe incompatibile l’Italia quale Paese co-ospitante della fase finale del Campionato Europeo UEFA 2032”.

Mulè tira dritto

Di fronte ad un pasticcio evidente e dalle ripercussioni che potrebbero essere drammatiche per il comparto calcio, Mulè tira dritto.

A margine della presentazione di un libro alla Camera, il deputato di Forza Italia non fa marcia indietro e, anzi, attacca. “Questa lettera arriva per posta prioritaria prima di discutere un emendamento che, guarda un po’, riguarda quei soggetti. Andremo a scoprire quanto sia fondata e a quando risale. Magari interverranno delle ulteriori cose nel corso del pomeriggio. Di certo il Parlamento va avanti, essendo un presidio di democrazia, e quindi discuteremo serenamente l’emendamento”, le sue parole. A chi chiede se l’emendamento possa andare avanti, Mulè risponde: “Altri vorrebbero fermarlo, l’emendamento va avanti perché deve andare avanti“.

In realtà, come riferiscono fonti all’Adnkronos, si sta andando verso una riformulazione dell’emendamento Mulè sul calcio, in accordo con il governo, per rendere meno invasiva la nuova norma.

La posizione del Coni

Giovanni Malagò, presidente del Coni, il Comitato olimpico italiano, prova a gettare acqua sul fuoco. Per Malagò la lettera di EUFA e FIFA 2 “fa riflettere e vanno fatte “delle considerazioni”. “Non penso che non ci siano responsabili né che il nostro Paese sia l’unico in cui ci sono delle dinamiche di interpretazione o discussione su temi di politica sportiva – ha detto il numero uno dello sport italiano a margine del consiglio odierno -. In questo preciso momento storico, in cui siamo testa e cuore sulla spedizione di Parigi, ne avremmo fatto volentieri a meno. Bisogna fare tutte le possibili riflessioni anche perché siamo l’Italia e siamo la nazione ospitante degli europei del 2032. Meglio mettere acqua sul fuoco perché non mi sembra un vantaggio per nessuno adottare politiche diverse”.

di: Redazione - 11 Luglio 2024

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