Copa America
Cos’è successo alla fine di Uruguay-Colombia: la rissa, i calciatori sugli spalti, lo scontro tra famiglie e tifosi
Passa la Colombia, 1 a 0, che in finale troverà l'Argentina. A diventare virali però le immagini degli scontri con i calciatori della Celeste sugli spalti
News - di Redazione Web
Follia alla fine di Uruguay-Colombia, partita valevole per la semifinale di Copa America di calcio maschile in corso negli Stati Uniti. Una vera e propria rissa sugli spalti che ha coinvolto anche i calciatori dell’Uruguay con i tifosi colombiani. La Federazione uruguayana ha difeso i suoi atleti parlando di minacce alle famiglie dei calciatori. La federazione calcistica sudamericana Conmebol ha condannato i disordini.
La Copa America si sta disputando negli Stati Uniti. Ieri sera si giocava la seconda semifinale, dopo quella tra Argentina e Canada, al Bank of America Stadium a Charlotte. La partita è finita uno a zero per i Cafeteros, a decidere un gol su calcio d’angolo di Jefferson Lerma. La Colombia non arrivava in finale dal 2001, quando vinse il torneo. Troveranno l’Argentina nella notte tra sabato 13 e domenica 14 a Miami.
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La rissa sugli spalti
A fare il giro del mondo sono state però soprattutto le immagini della rissa sugli spalti. Inquadrati tra gli altri l’attaccante del Liverpool Darwin Nunez, il difensore del Barcellona Araujo, quello dell’Atletico Madrid Gimenez e quello del Napoli Matias Olivera. Olé ha scritto di tensioni sugli spalti tra i tifosi colombiani e i familiari dei calciatori della Celeste. Alcuni video amatoriali hanno inquadrato le famiglie dei calciatori dell’Uruguay prese di mira da lancio di oggetti e insulti dei tifosi avversari.
“Las familias no”, si vede in un video ripetere verso i tifosi colombiano Olivera. La tensione è salita tantissimo fino allo scontro, nonostante l’intervento dello staff. “I nostri giocatori sono andati semplicemente a proteggere le loro famiglie. Sono state reazioni istintive, da padre, marito, fratello e da figlio” sono state le parole riportare da ESPN e da Marca di Ignacio Alonso, presidente della Federazione uruguaiana.
Il racconto di Giménez
“Hanno travolto le nostre famiglie, è stato un disastro – ha dichiarato il capitano uruguayo Giménez – Le nostre famiglie erano in pericolo. Siamo dovuti salire sulle tribune per aiutare i nostri cari. I nostri bimbi piccoli. Non c’era alcun poliziotto. La polizia si è fatta vedere soltanto dopo mezz’ora. Spero che gli organizzatori siano più attenti. È un disastro perché è così in tutte le partite. Le nostre famiglie hanno sofferto perché qualcuno ha bevuto un bicchiere di troppo e non è in grado di reggere l’alcol, e si è comportato come un bambino, senza dignità. Spero davvero che la prossima partita sia organizzata meglio. Non voglio vedere un’altra scena di questo genere”.