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Morgan risponde sul caso Schiatti: “Bestie untori e misantropi violenti, gli angeli stanno con me”
Lui è l'angelo, gli altri sono i mostri. Le accuse, la prossima udienza a settembre, Rai e Warner lo hanno scaricato
Cronaca - di Redazione Web
Arriva in tarda notte la risposta di Morgan, nome d’arte di Marco Castoldi, cantautore e showman che sui suoi profili social ha replicato a suo modo al caso del processo in cui è accusato dall’ex compagna e cantautrice Angelica Schiatti di stalking. “Oggi piacciono i mostri se il mostro fossi io vi piacerei. Io non vi piaccio perché gli angeli non piacciono ai mostri. Gli angeli stiano con me”, ha scritto nel suo stile al solito eccentrico mettendosi dalla parte della vittima. Warner e Rai intanto hanno preso le distanze da Castoldi, annunciando la fine di ogni collaborazione. Il mondo della musica si è schierato senza mezze misure con Schiatti.
“Bestie violente e misantropi untori e boia stiano dalla parte di starfuckers e mafiosi. Esseri umani, persone civili, non violenti, persone dotate di anima, stiano con me. Nessuna guerra ai mostri però, mi raccomando. I mostri hanno un dispositivo di autopunizione, quindi non dovremo fare nulla”, si legge ancora. “Oggi piacciono i mostri se il mostro fossi io vi piacerei. Io non vi piaccio perché gli angeli non piacciono ai mostri. Gli angeli stiano con me, la poesia, la musica, la gentilezza, la parola, la comprensione, la pazienza, l’impegno, la lealtà, la meraviglia. I mostri stiano con loro, la bramosia la distruzione l’odio la vendetta la mutilazione la menzogna il tradimento il ricatto. A voi la scelta”.
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Il processo per stalking a Morgan
Il caso era esploso dopo una articolo scritto da Selvaggia Lucarelli e pubblicato su Il Fatto Quotidiano. Morgan era stato denunciato nel 2020 da Angelica Schiatti, musicista che in passato aveva avuto una relazione con il cantautore, che nel 2021 era stato rinviato a giudizio. Nell’articolo si leggevano documenti del processo e chat private, in una delle quali veniva minacciato anche Calcutta, nome d’arte del cantante Edoardo D’Erme, attuale compagno di Schiatti.
Quest’ultima, dopo la pubblicazione dell’articolo, ha condiviso sui social un messaggio in cui confermava sostanzialmente il contenuto e in cui si augurava che “la giustizia possa fare il suo corso in tempi umani”. Calcutta invece aveva annunciato la fine di ogni collaborazione con l’azienda discografica Warner Music Italy in quanto questa aveva un contatto con Morgan nonostante secondo D’Erme “fosse a conoscenza dei fatti”.
La casa discografica mercoledì pomeriggio ha annunciato di aver dato mandato ai propri avvocati di “interrompere il rapporto contrattuale in corso” con Morgan “alla luce dei contenuti e dei messaggi emersi e riportati dalla stampa italiana”. Anche la Rai ha preso le distanze: l’azienda ha detto non esserci alcun contratto firmato per un programma che sarebbe stato affidato a Morgan su Rai 3 sulla canzone italiana e i suoi protagonisti.
Il caso Morgan-Schiatti
Al momento non c’è alcuna condanna per Morgan. La prossima udienza si terrà a settembre. Schiatti ha rifiutato ogni accordo di conciliazione proposto dai legali di Morgan, che intanto non è stato destinatario di alcun provvedimento restrittivo. La coppia era stata insieme una decina di anni fa e una seconda volta, per qualche mese, nel 2019. La ricostruzione giornalistica riportava anche di perquisizioni a casa del cantautore, del coinvolgimento della madre di Schiatti, di un pedinamento, di una serie di video di revenge porn su una chat privata.
“Mi fido della giustizia e non parlo perché a me non serve pubblicità. Se vogliamo parliamo di musica, arte, tv, cantautorato. Quello che dice chi sgomita perché non arriva all’uva è triste”, aveva commentato Morgan in un vocale a Il Corriere della Sera. Il Fatto oggi ha intanto smentito la Rai pubblicando una mail inviata ai consiglieri di amministrazione lo scorso 25 giugno in cui si parlava anche in maniera piuttosto dettagliata del programma che sarebbe andato in onda per una ventina di minuti, 15 puntate, da ottobre a novembre.