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Biniam Girmay: chi è il primo ciclista nero a vincere una tappa al Tour, la storia dall’Eritrea alla Francia

Eritrea’s Biniam Girmay, wearing the best sprinter’s green jersey, celebrates as he crosses the finish line ahead of Germany’s Pascal Ackermann, left, and Britain’s Mark Cavendish, right, to win the twelfth stage of the Tour de France cycling race over 203.6 kilometers (126.5 miles) with start in Aurillac and finish in Villeneuve-sur-Lot, France, Thursday, July 11, 2024. (AP Photo/Jerome Delay) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain

Eritrea's Biniam Girmay, wearing the best sprinter's green jersey, celebrates as he crosses the finish line ahead of Germany's Pascal Ackermann, left, and Britain's Mark Cavendish, right, to win the twelfth stage of the Tour de France cycling race over 203.6 kilometers (126.5 miles) with start in Aurillac and finish in Villeneuve-sur-Lot, France, Thursday, July 11, 2024. (AP Photo/Jerome Delay) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain

Mai nessun ciclista dalla pelle nero aveva vinto una tappa al Tour de France, la corsa ciclistica più prestigiosa al mondo. Biniam Girmay ne ha vinte tre con la dodicesima tra Aurillac a Villeneuve-sur-Lot, dove ha battuto in volata Wout Van Aert, belga di Visma-Lease a Bike, e Arnaud Demare, francese di Arkea-B&B Hotels. Le altre due erano state la terza tra Piacenza e Torino e l’ottava da Semur-en-Auxois a Colombey-les-Deus-Eglises. Successi importanti sicuramente a livello personale, anche perché arrivati dopo un anno funestato da infortuni e cadute, ma soprattutto da un punto di vista politico e sociale.

Girmay è eritreo, ha 24 anni e una figlia di due, ed è un velocista, corre per la squadra Intermarché-Wanty. Il ciclismo in Eritrea è molto popolare, anche come conseguenza del colonialismo italiano durato dall’ultimo decennio dell’Ottocento fino alla Seconda Guerra Mondiale, un intervallo di tempo in cui lo sport era seguitissimo in Italia, per lunghi frangenti anche più del calcio. Proprio il Giro di Eritrea, nel 1946, fu la prima corsa a tappe organizzata da un Paese in Africa. Gli investimenti restano comunque pochi anche se il ciclismo sta crescendo in Africa – nel 2025 si terranno i Mondiali in Ruanda, per la prima volta nel continente.

Per poter migliorare Girmay si è trasferito in Svizzera, dove ha frequentato il Centro Mondiale di Ciclismo di Aigle, il centro di allenamento in cui l’Uci, l’Unione ciclistica internazionale, dove si allenano i giovani provenienti dai Paesi emergenti. Girmay nel 2018 ha vinto i campionati africani Juniores e nel 2022 la Gent Wevelgem. Due anni fa era diventato il primo ciclista nero a vincere una tappa del Giro d’Italia, la decima con traguardo a Jesi, con la stessa squadra attuale, l’Intermarché-Wanty.

“Let me open the door”, aveva scritto in un post sui social dopo una vittoria al Tour. Un riferimento alla portata simbolica del suo successo. Secondo le statistiche nel World Tour, il principale circuito di corse, al 2023 erano sei su 534 i corridori neri. E al Tour de France Girmay è l’unico. I primi ciclisti eritrei a partecipare furono nel 2015 Merhawi Kudus e Daniel Teklehaimanot. Fu proprio quest’ultimo, il primo nero a indossare la maglia a pois che premia i migliori scalatori, a ispirare Girmay, a convincerlo che fosse possibile anche per lui diventare un professionista.