Governatorato di Khan Younis

Attacco israeliano ad Al Mawasi, era “zona umanitaria sicura”: 71 morti e 289 feriti per eliminare Mohammad Deif

Il bombardamento per colpire il "fantasma di Gaza". Secondo alcune fonti il capo militare sarebbe rimasto gravemente ferito, ucciso il suo braccio destro. Hamas: "Tutti i martiri erano civili"

Esteri - di Redazione Web

13 Luglio 2024 alle 18:47

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FOTO DA X (ISRAEL DEFENSE FORCES)
FOTO DA X (ISRAEL DEFENSE FORCES)

Decine di palestinesi, almeno 71 secondo le stime, sono rimasti uccisi in un bombardamento aereo dell’esercito israeliano nella zona di Al Mawasi, nel governatorato di Khan Younis, una piccola città costiera a sud della Striscia di Gaza. Si tratta di una zona molto abitata, riempitasi di sfollati dopo gli attacchi terroristici di Hamas nel sud di Israele dello scorso 7 ottobre che hanno scatenato la reazione dello Stato Ebraico. Si trovano molte tende montate dai rifugiati. Secondo il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, sarebbero centinaia i feriti, 289. L’esercito ha parlato di un attacco per colpire Mohammed Deif, il “fantasma di Gaza”, leader militare.

Lo stesso esercito israeliano aveva designato l’area come “zona umanitaria sicura”, dove i civili palestinesi potrebbero restare senza temere attacchi e ricevendo gli aiuti umanitari. “Il luogo dell’attacco era un’area aperta circondata da alberi, diversi edifici e capannoni” si legge in una nota diffusa dopo l’attacco in cui si parla anche di “terroristi in mezzo ai civili”. Nell’attacco sarebbe rimasto ucciso Rafàa Salameh, altro membro di spicco di Hamas considerato braccio destro di Deif. Secondo il ministero di Hamas sono oltre 38.400 i morti e quasi 88.500 i feriti nella Striscia di Gaza nella reazione dello Stato Ebraico agli attacchi dello scorso 7 ottobre.

L’esercito israeliano ha confermato di aver “attaccato Muhammad Deif e Rafa Salameh” secondo quanto aveva fatto sapere il portavoce militare secondo cui i due erano “in un complesso civile che Hamas aveva recintato con alberi, in un’area aperta, recinzioni e piccoli edifici, che ha una struttura bassa e capannoni così che i terroristi potessero muoversi in sicurezza. Anche gli agenti di Hamas che avevano messo in sicurezza il complesso sono rimasti feriti”. L’ Idf ha poi precisato che “non si tratta delle tende degli sfollati interni oltre la recinzione“. Ricostruzione smentita da un esponente di Hamas alla radio militare. “Tutti i martiri – ha spiegato Abu Zuhri – sono civili e quanto accaduto è una grave escalation nella guerra genocida, appoggiata dagli Usa e dal silenzio del mondo”.

Chi è Mohammad Deif, il “fantasma di Gaza”

L’esercito israeliano non ha comunque fatto sapere se Mohammed Deif è rimasto ucciso nell’attacco. È conosciuto anche come “il fantasma di Gaza” perché non si mostra mai in pubblico, ci sono dubbi anche sulla sua reale identità. È nato nel 1965 a Khan Younis, si è unito a Hamas durante la prima Intifada nel 1987. È stato imprigionato due volte dall’esercito israeliano: nel 1989 fu rilasciato dopo 16 mesi, nel 2000 riuscì a fuggire. È scampato ad almeno sette operazioni israeliane con l’obiettivo di eliminarlo, in una di queste nel 2014 rimasero uccisi la moglie e i figli di 3 anni e 7 mesi. Lui perse un occhio.

È a capo delle Brigate Ezzedin al Qassam, il braccio armato di Hamas nella Striscia. Dopo Yahya Sinwar è considerato il più importante leader nell’organizzazione nella Striscia. “Se avete un’arma tiratela fuori. Questo è il momento di usarla”, il suo appello ai miliziani del 7 ottobre. Per comunicare sembra usi quasi esclusivamente messaggi registrati via telefono. La sua ultima foto risale al 2001, dal 2002 è considerato dall’intelligence dello Stato Ebraico la mente degli attacchi suicidi più gravi contro autobus e ristoranti israeliani, nel 2015 è stato inserito nella lista dei terroristi globali del Dipartimento di Stato americano. È ritenuto il più inflessibile oppositore al cessate il fuoco con Israele.

 

Secondo la televisione saudita al-Hadath Deif sarebbe rimasto gravemente ferito nell’attacco. Channel 12 ha riportato che per i vertici israeliani tentare di uccidere Deif fosse un’occasione che non poteva essere persa e che valesse il rischio di danneggiare i negoziati in corso per la liberazione degli ostaggi. L’esercito ha anche pubblicato sul social X una fotografia dell’area colpita, prima e dopo l’attacco. Hamas intanto ha invitato i palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme Est a “mobilitarsi” in risposta all’attacco israeliano ad al-Mawasi.

13 Luglio 2024

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