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Pier Silvio Berlusconi contro la Lega, doppio affondo su Rai e aeroporto Malpensa: “Errore intitolarlo ora a mio padre”

Politica - di Redazione

17 Luglio 2024 alle 15:18

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Pier Silvio Berlusconi contro la Lega, doppio affondo su Rai e aeroporto Malpensa: “Errore intitolarlo ora a mio padre”

La famiglia Berlusconi continua ad inviare messaggi al mondo politico. Dopo l’intervista di Marina, presidente di Mondadori che dalle colonne del Corriere della Sera si era detta “più in sintonia” con la sinistra sui temi dei diritti civili, questa volta è il fratello minore Pier Silvio, gran capo di Mediaset, a fornire i titoli.

Lo scenario è quello della presentazione dei palinsesti delle reti del Biscione, appuntamento ormai classico che ha dato la possibilità a Berlusconi di rispondere alle domande dei cronisti presenti, interrogato sui temi “classici” della televisione ma non solo.

L’aeroporto di Milano Malpensa intitolato a Berlusconi

Si parte con giudizio sorprendente sulla scelta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato dal vicepremier leghista Matteo Salvini di intitolare al padre, l’ex leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, l’aeroporto di Milano Malpensa.

Se da una parte Pier Silvio sottolinea che “come figli siamo felici ogni qualvolta l’Italia e le istituzioni si dimostrano sensibili nei confronti di mio papà”, dall’altra aggiunge che “in questo caso i tempi sono stati sbagliati. Si sono mossi troppo presto e con troppa fretta”. Per il presidente di Mediaset “si sarebbe forse dovuta usare più cautela perché era ovvio che si sarebbero scatenate delle polemiche. Se c’è una cosa sbagliata e che non sopporto però sono le polemiche sulle polemiche. Una cosa che mi fa ridere per non dire di peggio”.

La discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi

Altro tema ricorrente è quello dell’impegno politico dei Berlusconi, dalla sorella Marina allo stesso Pier Silvio. Ad una possibile discesa in campo sulle orme del padre l’amministratore delegato di Mfe-Mediaset però non ci pensa.

“Non mi candido e manco ci penso. L politica sarebbe un suicidio. E non ho mai commissionato un sondaggio politico su di me”, le sue parole in risposta anche a retroscena che raccontavano appunto di un sondaggio commissariato da Pier Silvio per tastare l’opinione degli italiani sulla sua figura.

Quanto ai suoi frequenti viaggi a Roma, Berlusconi nega che siano oggetto di interessi politici: si tratta di “incontrare imprenditori o per appuntamenti in Fascino (la società di Maria De Filippi che produce alcuni dei programmi di maggior successo di Mediaset, ndr) certamente non per incontri politici”.

I talk show politici e Mediaset

C’è poi il capitolo legato a Mediaset e al rapporto con la politica. Lo spunto è una domanda su Rete4, canale che ospita una lunga serie di talk politici diventati grancassa del melonismo, anche a scapito di Forza Italia, partito “di famiglia”.

Eppure Pier Silvio Berlusconi “questa TeleMeloni non la vedo perché in Italia c’è libertà e ognuno è libero di scrivere e dire qualsiasi cosa. Anche sulle nostre reti noi diamo voce a tutti e in maniera equidistante, c’è posto per Bianca Berlinguer, per Mario Giordano per Paolo del Debbio e per ospiti della sinistra che vengono a dire la loro. Non vedo questo problema”.

C’è poi il giudizio sul governo di Giorgia Meloni, un esecutivo “stabile, e quello che accade con un governo stabile giova al mercato e ai cittadini”. Quanto ai richiami della sorella Marina sui diritti civili, Pier Silvio spiega che lei “ha espresso la sua opinione personale, la difesa dei diritti civili è nel Dna di ciò che ci ha tramandato mio padre, deve essere una battaglia di dignità e civiltà. Non mi piace dire che i diritti sono di destra o di sinistra, ci sono battaglie che appartengono a tutti”.

L’attacco alla Lega sulla pubblicità Rai

Non manca un secondo attacco alla Lega, dopo quello sulla mossa di Salvini sull’aeroporto intestato al padre. La questione questa volta ricorda il core business, le televisioni, con la proposta di legge del Carroccio che punta ad aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai in modo da abbassare il canone, colpendo così Mediaset. Per Berlusconi si tratta di “un pasticcio assoluto, contrario di quello che andrebbe fatto”. Si tratterebbe della morte dell’editoria italiana perché con una Rai senza canone parliamo di migliaia di licenziamenti. Il servizio pubblico – ha osservato – è importante che ci sia”.

di: Redazione - 17 Luglio 2024

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