Il Consiglio superiore della magistratura rischia di essere travolto dall’ennesimo terremoto cinque anni dopo il famoso caso dell’Hotel Champagne che vide protagonista l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara.
Da Palazzo Bachelet due giorni fa, martedì 16 luglio, il vicepresidente leghista Fabio Pinelli ha spedito un fascicolo di 130 pagine alla Procura di Roma. Dentro c’è quanto messo nero su bianco da Carlo Taormina, celebre avvocato ed ex deputato di Forza Italia impegnato in questa vicenda nella difesa di Rosanna Natoli.
Il caso Rosanna Natoli al Csm
Facciamo un passo indietro e partiamo proprio dalla protagonista di questa vicenda. Rosanna Natoli è una avvocata di Paternò, concittadina del presidente del Senato Ignazio La Russa e a lui politicamente vicina: non a caso è stata eletta nel gennaio dello scorso anno in quota Fratelli d’Italia tra i suoi quattro componenti laici del Csm.
Martedì arriva in sezione disciplinare del Csm, di cui Natoli è componente, il fascicolo sul giudice civile di Catania Maria Fascetto Sivillo. Quest’ultima è finita sotto procedimento per un presunto “uso della qualità di magistrato al fine di conseguire vantaggi ingiusti per sé o altri”, come riferisce Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera.
È in questo contesto che scoppia il caso. Nel corso dell’udienza Carlo Taormina, difensore di Fascetto Sivillo, deposita un atto che coinvolge la sua assistita e Natoli. Si tratta di una registrazione con relativa trascrizione di un colloquio avvenuto tra le due, probabilmente nello studio siciliano di Natoli, con oggetto il procedimento in corso contro la giudice di Catania.
Nel corso del colloquio – secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere – la stessa consigliera del Csm avrebbe ammesso con l’accusata di violare in quel momento il segreto della camera di consiglio.
Quest’ultima registra tutto e poi consegna l’audio a Taormina, che martedì fa scoppiare la vicenda: Natoli comunica immediatamente la propria astensione dal ruolo di giudice disciplinare, provocando la sospensione dell’udienza e del procedimento.
Il fascicolo alla Procura di Roma
Deve quindi intervenire lo stesso vicepresidente del Csm Pinelli, di fatto costretto ad agire contro una consigliera laica che arriva come lui dal centrodestra: il comitato di presidenza, di cui fa parte lo stesso Pinelli con la prima presidente della Cassazione Margherita Cassano e il procuratore generale Luigi Salvato, decide infatti di girare il tutto alla Procura di Roma per verificare l’eventuale presenza di reati.
Natoli, come riferisce il Corriere, si è dimessa da componente della disciplinare, ma al Csm in molti danno per scontato che la fedelissima di Ignazio La Russa dovrà dimettersi “tout court”.