La corsa alla Casa Bianca
Trump alla convention del Gop, promette “la più grande deportazione della storia” e rivendica: “Dio dalla mia parte”
Si è chiusa con l’atteso discorso di accettazione della nomination da parte di Donald Trump la quattro giorni di convention del Partito Repubblicano al Fiserv Forum di Milwaukee.
Affiancato dalla moglie, l’ex first lady Melania, arrivata poco prima del discorso del marito e accolta calorosamente dal pubblico del Gop, Trump ha ribadito il suo messaggio quasi messianico in relazione all’attentato a cui è scampato nei giorni scorsi, quando il 20enne Matthew Crooks lo scorso 13 luglio ha tentato di assassinarlo durante un comizio in Pennsylvania, finendo per ferirlo lievemente ad un orecchio.
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“Sono qui in questa arena solo per la grazia di Dio Onnipotente. Come sapete la pallottola dell’assassino è arrivata a un centimetro dal togliermi la vita”, sono state le sue parole alla platea, a cui ha ricordato che “Dio è con me”. Pubblico che più volte ha interrotto il suo discorso al grido di “Fight, fight, fight”, ripetendo in coro le parole gridate da Trump dopo l’attentato.
Trump promette deportazioni di massa
Un discorso lungo poco oltre 90 minuti e dai due volti, quello del candidato Repubblicano alla Casa Bianca: più pacato e istituzionale quello che Trump leggeva dal gobbo elettronico, aggressivo e vulcanico quello che ogni due per tre il tycoon diceva a braccio.
Da una parte Trump ha chiesto di “non demonizzare il disaccordo politico”, chiedendo ai Democratici di “mettere immediatamente fine alla strumentalizzazione del sistema giudiziario”, in sostanza l’archiviazione dei processi contro di lui; dall’altra ha utilizzato i suoi classici slogan, pur senza mai nominare Joe Biden, a partire dall’appello per “salvare il Paese da una leadership totalmente fallimentare e incompetente”.
Il programma è quello che lo portò già una volta alla Casa Bianca: Trump rilancia sul muro al confine col Messico, promette di “chiudere i confini” e che lancerà “la più grande deportazione della nostra storia”, usa l’espressione “Green New Scam” (scam vuol dire truffa) per parlare del cambiamento climatico.
Trump, le guerre e la politica estera
Quanto alla politica estera, con le tre partite chiave che sono la guerra in Ucraina, quella di Israele a Gaza e i rapporti con la Cina, Trump è certo: “Io posso fermare le guerre con una telefonata”, dice al pubblico di Milwaukee, senza specificare cosa succederebbe subito dopo.
Trump ha promesso in particolare che metterà fine “ad ogni singola crisi internazionale che è stata creata dall’amministrazione in carica, inclusa l’orribile guerra tra Russia e Ucraina. Con me non sarebbe mai successo”.
“Vinceremo, vinceremo, vinceremo“, proclama alla fine Donald Trump mentre al Fiserv Forum di Milwaukee risuonano le note di “Nessun Dorma” e Melania, Ivanka e tutta la famiglia (tranne il figlio Barron) lo circondano sul palco per l’epilogo della convention.