Giustizialismo e gogna

Fate lavorare Morgan

Cosa c'entra l'artista con l'accusato. Il primo è giudicato dal pubblico e dalla critica. Il secondo dai giudici in Tribunale, non certo da giornalisti e blogger. Soprattutto con la pubblicazione vergognosa di chat private. E in fondo, se la chiesa ha commissionato opere al maledetto Caravaggio, la Warner dei terribili rapper non può garantire un contratto a Morgan, almeno in attesa della fine di un processo?

Editoriali - di Andrea Aversa

20 Luglio 2024 alle 10:33

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Fate lavorare Morgan

Salvate il soldato Morgan! Salvatelo da lui stesso e soprattutto dall’inevitabile gogna mediatica dalla quale è stato travolto. Inevitabile perché l’Italia è un paese di falsi moralisti, buonisti e credenti del pensiero unico. Ma è anche il paese dei veri giustizialisti. E l’ultima vittima fatta salire sulla forca allestita da giornali, tv e social, è stato proprio il cantautore. Senza entrare nel merito della vicenda che lo ha visto coinvolto, anche per rispetto della persona che si è sentita colpita e offesa dall’artista, il discorso che vogliamo affrontare è un altro.

Morgan accusato

Ed è semplicemente basato sul principio che è tanto caro a questo giornale: quello del garantismoMorgan è stato accusato di aver commesso azioni spregevoli. Il sistema giudiziario italiano funziona in questo modo: la donna che ha mosso le accuse sta agendo per vie legali, il cantautore ha diritto alla difesa e a dimostrare la sua innocenza. Un processo servirà a chiarire i fatti e un giudice esprimerà una sentenza che andrà rispettata.

Morgan vittima della gogna mediatica e giustizialista

Non è certo pubblicando delle chat private e delle quali va verificata l’autenticità che si ottiene giustizia. Questa è una pratica infima e vergognosa. E di sicuro non è con i circhi mediatici che si svolgono i processi. Ma, evidentemente, molte persone si sentono spesso giudici di qualcuno e non possono evitare di giudicare gli altri. Così, per un discorso di immagine e non di rilevanza giuridica, la Warner ha annullato il suo contratto con Morgan che si è visto cancellare anche alcuni concerti previsti per questa estate.

Salviamo il Morgan artista

Certo, Morgan non è un santo. Spesso e volentieri si e trovato al centro di polemiche e situazioni grottesche. Ma ne ha pagato le conseguenze e se accertate le accuse, sarà costretto a farlo anche in questo caso. Ma se sarà dichiarato innocente? Se dovesse vincere la causa per diffamazione contro chi ha pubblicato quelle chat? Avrà anche il meritato riscatto mediatico? Difficile che questo accada, i titoloni e i mega servizi vengono realizzati soltanto quando bisogna mettere in croce qualcuno, quasi mai quando la persona va riabilitata.

Morgan: il buonismo, il perbenismo e il politicamente corretto: Chi non ha peccato scagli la prima pietra

Moltissimi artisti della storia, non solo della musica, sono stati maledetti e dannati. Con i loro comportamenti, oltre ad arrecare danno a sè stessi (in tanti non hanno fatto una bella fine, a causa della propria tendenza autodistruttiva), lo hanno causato anche agli altri. Magari, ad oggi, qualcuno di essi è sotto contratto proprio con la Warner. Chissà quanti ne rimarrebbero nella scuderia della casa discografica se venissero puniti per ogni atteggiamento considerato scorretto da giornalistiblogger e non da un giudice in tribunale.

Un pò di Cristianesimo

Il messaggio cristiano è stato molto chiaro, indipendentemente dal fatto di essere credenti oppure no. Per una convivenza civile e serena andrebbe rispettato. E questo vale per tutti, al di là della spiacevole vicenda che ha riguardato Morgan. “Non giudicate se non volete essere giudicati“, “Chi non ha peccato, scagli la prima pietra“, “Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?“. E invece, tra pietretravi, i linciaggi a mezzo stampa e social sono – purtroppo – all’ordine del giorno. Ci auguriamo che Morgan possa continuare a fare e diffondere la sua musica e che i suoi comportamenti siano valutati da chi ne ha le competenze, per il ruolo che svolge in società.

20 Luglio 2024

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