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In prigione condizioni di vita drammatiche, i deputati sostengano la legge Giachetti

Dal mea culpa al perdono, il valore della giustizia riparativa

Gentilissime, gentilissimi, com’è noto, la situazione delle persone private della libertà detenute nel nostro Paese è davvero al limite per le condizioni disastrose dovute al sovraffollamento e al mancato investimento in ammodernamento delle strutture, nell’aumento di operatori per il sostegno psicologico e medico, nello scarso utilizzo delle pene alternative alla reclusione. Il numero terribile di persone che si sono suicidate in carcere è il segnale chiaro e drammatico di quanto la situazione sia arrivata al limite.

L’Arci è attiva con i suoi operatori e volontari in diversi istituti di pena e tocchiamo con mano ogni giorno quale sia la disperazione dei detenuti e delle loro famiglie ma anche l’estrema difficoltà del personale penitenziario a rispondere prontamente alle emergenze quotidiane. Per questo ci associamo ai Garanti territoriali per i Diritti dei Detenuti, alle Camere Penali, alle tante associazioni di volontari e di famigliari delle persone ristrette, perché si definiscano provvedimenti urgenti per migliorare la situazione, oltre alle misure in discussione previste dal decreto cosiddetto “Carcere Sicuro”. Vi scrivo questa lettera a nome di tutti i volontari, operatori, soci dell’Arci che hanno a cuore la dignità di tutte le persone e la tutela dei diritti umani, soprattutto per quelle donne e uomini che stanno scontando una pena o sono in attesa di giudizio e che sono prese in custodia dallo Stato italiano negli istituti di pena di ogni ordine e grado.

Vi scrivo per chiedervi di sostenere positivamente la proposta di legge il cui primo firmatario è l’Onorevole Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata speciale “Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di concessione della liberazione anticipata, e disposizioni temporanee concernenti la sua applicazione” (552)”. La proposta di legge può essere riassunta sinteticamente in due punti fondamentali: detrazione di pena, ai fini della liberazione anticipata, passerebbe da 45 a 60 giorni per ogni semestre di pena scontata; prevede per i due anni successivi alla data di entrata in vigore della legge l’ulteriore elevazione della detrazione di pena ai fini della liberazione anticipata da 60 a 75 giorni. Questo provvedimento non risolverà ogni problema del nostro sistema carcerario ma contribuirà efficacemente a migliorare la situazione di drammatica urgenza e darà una speranza alle persone private della libertà che hanno scontato la loro pena. Vi ringrazio dell’attenzione e vi auguro un buon lavoro.